Per chiarire tutti gli aspetti relativi alla vicenda degli impianti di cogenerazione a biomassa di Madonna di Lugo è necessario ricostruire tutto il percorso svolto fino ad oggi. Premessa Il Comune di Spoleto ribadisce la correttezza della procedura a suo carico, che non ha mai riguardato autorizzazioni di sorta per l’avvio attività, quanto la presa d’atto di DIA (Dichiarazione di Inizio Attività) conformi per la costruzione degli impianti. Al di là della procedura di legge, per la tutela dei cittadini è stata intrapresa un’azione costante, fino alla recente conferenza di servizi in Provincia, volta ad ottenere il massimo livello di controllo sulle emissioni a tutela della salute e dell'ambiente. Se una carenza c’è stata essa si può individuare nella mancata partecipazione iniziale alla cittadinanza sul progetto, ma va ricordato che prima della emanazione del regolamento regionale era evidente il vuoto normativo in presenza di leggi nazionali che consentivano il semplice ricorso alla DIA. Il Comune di Spoleto, inoltre, è stato il primo in Umbria ad applicare il nuovo regolamento regionale con uno studio che definisce, per tutto il territorio comunale, le aree vincolate, quelle cioè dove non si possono realizzare impianti di fonti rinnovabili. Le aree, che risultano numericamente molto più numerose di quelle individuate dalla Regione, sono state classificate dopo un percorso trasparente svolto con le associazioni dell’ambiente.
Commissione tecnica La commissione è stata costituita con i rappresentanti tecnici della Regione Umbria, Provincia di Perugia, ARPA, ASL3, Legambiente, Italia Nostra, Comitato Rifiuti Zero, az. Pietro Coricelli S.p.a., Az. Le Prata Green Power S.r.l. e Az. Il Barbarossa Green Power S.r.l. Da subito il Comune di Spoleto ha tenuto a precisare che le tre DIA, presentate da ciascuna delle aziende interessate, erano conformi al Piano Regolatore Generale e che, in sostanza, non potevano essere in alcun modo negate. Una valutazione comprovata anche dalla Regione Umbria che, attraverso una nota ufficiale, ha precisato come la costruzione di impianti al di sotto di 1 MW di potenza poteva andare in DIA. Allo stesso tempo, come testimonia il protocollo sottoscritto con l'ARPA per il monitoraggio delle emissioni, il Comune ha compiuto ogni sforzo per tutelare i cittadini contro eventuali rischi per la salute e per l’ambiente. La stessa commissione del 27 giugno si è conclusa con l’impegno, richiesto a tutti presenti, di fornire dati sulle emissioni in atmosfera allo scopo di elaborare una serie di schede tecniche da confrontare con i dati nazionali e regionali. Lavoro che, seppur elaborato dagli uffici comunali già nella prima metà di agosto, è stato possibile completare solo in queste ultime settimane a causa dell'invio delle relazioni da parte delle associazioni presenti in commissione dopo circa 3 mesi (precisamente il 19 settembre) dal primo incontro.
Regolamento regionale n° 7 Quando il 6 agosto la Regione Umbria ha pubblicato il Regolamento Regionale n° 7 sulle fonti rinnovabili, è stato il Comune di Spoleto, a ridosso della Conferenza di Sevizi convocata dalla Provincia di Perugia per il rilascio delle autorizzazioni alle emissioni, a chiederne il rinvio inoltrando una richiesta di parere alla Regione per capire se, in presenza della nuova regolamentazione in materia, la procedura per l’attivazione dei tre impianti poteva considerarsi conclusa o ancora pendente. È questo un passaggio che non deve essere trascurato, perché è proprio da questo parere richiesto alla Regione che dipendeva il proseguo dell'iter o la sua interruzione. Il 19 ottobre la Regione Umbria comunica che il procedimento non può considerarsi pendente ma concluso e che per la messa in esercizio degli impianti è necessario acquisire l’autorizzazione alle emissioni da parte della Provincia di Perugia.
L'ultima Conferenza di Servizi È nel corso della Conferenza di Servizi del 17 novembre scorso che il Comune di Spoleto, l'ARPA Umbria e la Provincia di Perugia inseriscono le prescrizioni per garantire il controllo costante, puntuale e rigoroso attraverso il rispetto del protocollo a suo tempo sottoscritto con l'ARPA. È qui che il Comune di Spoleto, per rinforzare la propria azione a tutela dei cittadini, ha voluto inserire ulteriori prescrizioni: dalla comunicazione costante sul rispetto delle soglie di emissione secondo i parametri previsti dall’ARPA, all’installazione di una centralina di monitoraggio in continuum previa effettuazione di uno studio sulla ricaduta al suolo degli inquinanti emessi; dalla misurazione quadrimestrale degli inquinanti, alla redazione di tabelle riepilogative del monitoraggio in continuum da fornire a Comune, ARPA e Regione, fino alla tenuta di un registro di carico e scarico che attesti il quantitativo e la provenienza giornaliera dell’olio vegetale da utilizzare quale combustibile per gli impianti. Nel corso della Conferenza le aziende interessate hanno messo agli atti una relazione sulla valutazione dei rischi per la salute redatta dal Prof. Francesco Grignani e dal Prof. Vito Mastrandrea.
Di tutto il percorso svolto e delle azioni intraprese verrà data comunicazione alla commissione tecnica lunedì 28 novembre alle ore 15 a Palazzo comunale.