Istituto Comprensivo "T.Valenti" a Trevi, gli ex amministratori Moccoli e Pallucchi rispondono a Menicacci, "Quali scelte pagano i bambini trevani?" - Tuttoggi.info

Istituto Comprensivo “T.Valenti” a Trevi, gli ex amministratori Moccoli e Pallucchi rispondono a Menicacci, “Quali scelte pagano i bambini trevani?”

Redazione

Istituto Comprensivo “T.Valenti” a Trevi, gli ex amministratori Moccoli e Pallucchi rispondono a Menicacci, “Quali scelte pagano i bambini trevani?”

Lun, 24/10/2011 - 15:11

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di Stefania Moccoli e Paolo Pallucchi (*)

Marta, Andrea, Giulio, Anina, Selene sono solo alcuni dei 16 bambini disabili che frequentano l’istituto comprensivo Tommaso Valenti (nomi ovviamente di fantasia), che oggi pagano sulla loro pelle le scellerate mosse di un Governo di destra che sta smontando pezzo per pezzo la scuola pubblica!
Bambini ai quali il Comune di Trevi ha scelto di garantire -con proprie risorse- un qualificato servizio socio educativo per tamponare l’assurdo taglio delle ore agli insegnanti di sostegno operato dal Governo Berlusconi.
Classi pollaio con 29/30 alunni, confusione nelle nomine dei docenti, chiusura della direzione per istituti che, come quello trevano, hanno meno di 1000 alunni, errori nel concorso per dirigenti scolastici, blocco dei finanziamenti statali per l’edilizia scolastica e vincoli agli enti locali col patto di stabilità che rendono complicato investire nella sicurezza delle scuole anche per i comuni che vorrebbero.
Di fronte ad un quadro tanto drammatico per la scuola e l’educazione dei futuri cittadini, la sinistra trevana, che considera la scuola pubblica il più grande investimento sul capitale umano e non un capitolo del Bilancio dello Stato da tagliare per ricavare fondi in favore di scuole private, è fiera di aver operato una scelta coraggiosa, impegnativa e di grande valore sociale e culturale, costruendo una scuola moderna e funzionale nel centro storico, nello stesso sito in cui insisteva quella vecchia (piccola, senza palestra e soprattutto senza fondamenta) dichiarata inagibile, così da poter usufruire dei contributi del sisma del 1997.
La realizzazione di un edificio pensato e progettato per essere una scuola ha consentito di creare spazi idonei per quelle innovazioni didattiche che hanno fatto della scuola di Trevi, gestita con grande passione da una dirigenza didattica e da un corpo docenti appassionato e competente, uno dei poli del comprensorio che sta registrando un crescente livello di competenze e conoscenze dei suoi alunni. Tutto ciò grazie anche alla presenza di numerosi laboratori, dell’indirizzo musicale, di biblioteche, di una mensa biologica, un’aula magna, di un impianto fotovoltaico per il risparmio energetico e di moderne dotazioni tecnologiche. Insomma uno dei plessi con gli standard qualitativi, non solo in termini di sicurezza antisismica, più elevati della nostra Regione.
Operazione elogiata dall’allora sottosegretario all’istruzione del Governo Berlusconi, Giuseppe Pizza, nel suo saluto istituzionale il giorno dell’inaugurazione in “pompa magna” nel 2010.
L’edificio scolastico di Trevi non è solo il prodotto di un architetto di fama mondiale, ma il frutto di un ampio coinvolgimento progettuale della direzione didattica, del Consiglio di Istituto, dei rappresentati dei genitori e del corpo docenti, al fine di attrezzarne gli spazi nel pieno rispetto del progetto formativo degli alunni.
Al fine di non togliere aule da destinare ad attività extrascolastiche, si è scelto di non costruire una palestra interna, ma di consentire l’utilizzo dell’attrezzato impianto sportivo “Stefano Gallinella”, sito nelle immediate vicinanze, attraverso un comodo servizio di bus navetta.
Sempre insieme ai rappresentanti dei genitori e dei docenti l’Amministrazione Comunale ha deciso di destinare il parco di Villa Fabri a spazio verde utilizzabile anche dalla scuola, in attesa di reperire le risorse necessarie ad attrezzarne una parte di esso ad uso esclusivo.
Il Commissario prefettizio ha ritenuto invece non opportuno e poco sicuro l’utilizzo promiscuo, seppur temporaneo, del parco da parte dei bambini della scuola.
Una scelta che non condividiamo affatto!
Una delle regioni per cui l’Amministrazione Comunale acquistò Villa Fabri fu proprio quella di poter destinare il parco alla scuola, il cui livello di sicurezza, se necessario, può essere migliorato con alcuni accorgimenti, mentre la promiscuità comunque rimane quando i bambini frequentano quegli spazi verdi, aperti al pubblico, accompagnati non dagli insegnanti, ma dai propri genitori.
Ai consiglieri di minoranza, così solerti nel criticare le scelte della sinistra trevana chiediamo se hanno ancora memoria di quando frequentavano le vecchie scuole trevane, con i pavimenti che ballavano se ci correvi sopra, con l’intonaco che ti cadeva addosso per l’umidità, con i topi che non era raro incontrare nel corridoio (il luogo dove si faceva ricreazione); scuole senza laboratorio scientifico né palestra, nè dotazioni tecnologiche… Chissà se i consiglieri della destra trevana ricordano che per prendere un po’ d’aria si doveva uscire nel piccolo chiostro del Convento di San Francesco anziché nello splendido parco di Villa Fabri, oppure bisognava andare a piedi giù nel campetto sotto il “torrione” tra sassi ed erbacce.
Chissà se i genitori di allora erano felici di sapere che i loro figli frequentavano una scuola senza fondamenta o avrebbero invece preferito “quella scatola di cemento armato” che la destra trevana demonizza? Certo, come in tutte le grandi opere, qualche problema c’è anche in questo plesso e si deve lavorare per risolverlo, ma è scellerato mettere in discussione la giustezza di una scelta politica tanto migliorativa della situazione precedente e tanto utile alle future generazioni!
Se la sinistra trevana non avesse avuto la sensibilità e il coraggio di costruire una scuola nuova e antisismica, in un periodo storico in cui c’è un Governo che si adopera per chiuderle, è molto probabile che oggi i bambini trevani sarebbero costretti a frequentare i plessi di Spoleto o Foligno!
Chiediamo piuttosto ai consiglieri di minoranza così attenti ai temi della scuola, di adoperarsi nel pretendere dal “loro”Governo, maggiori risorse in modo che i bambini nello zaino debbano portare solo libri e quaderni non sapone e carta igienica, lo sblocco dei finanziamenti statali per la sicurezza degli edifici scolastici, il ripristino delle ore di sostegno ai bambini disabili per garantire loro l’integrazione scolastica, l’esclusione dal Patto di stabilità degli investimenti che i Comuni fanno nella sicurezza degli edifici scolastici (operazione utile e necessaria anche per il rilancio dell’economia).
Siamo certi che il prestigioso ruolo che attualmente ricoprono alcuni consiglieri del Pdl, gli consentirà di avere udienza dall’eccellente Ministro Gelmini e di fare così proposte sensate a beneficio di tutta la comunità, anziché blaterare inefficaci proclami a mezzo stampa.

(*) Stefania Moccoli ex assessore all'istruzione

Paolo Pallucchi ex assessore ai lavori pubblici e edilizia scolastica

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