La Guardia di Finanza denuncia 40 persone per il fenomeno degli affitti "in nero". Reuperati redditi per 105mila euro - Tuttoggi.info

La Guardia di Finanza denuncia 40 persone per il fenomeno degli affitti “in nero”. Reuperati redditi per 105mila euro

Redazione

La Guardia di Finanza denuncia 40 persone per il fenomeno degli affitti “in nero”. Reuperati redditi per 105mila euro

Mer, 12/10/2011 - 11:09

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Nell’ambito delle istituzionali attività di polizia finanziaria, la GdF della Tenenza di Assisi ha intensificato i controlli nel settore delle locazioni immobiliari al fine di contrastare il fenomeno dei cd. “affitti in nero”, con particolare attenzione agli immobili ubicati nei comuni di Assisi, Bastia Umbra, Cannara, Bettona e Valfabbrica.

Abitazioni concesse in comodato d’uso, ma soltanto come scamotage per nascondere materia imponibile al fisco e sottrarsi così al pagamento delle imposte. Molte le irregolarità sugli appartamenti concessi in locazione a studenti universitari: 20 appartamenti affittati in nero per un giro di affari superiore ai 100 mila euro sottratti al fisco. Un’attività capillare da parte dei finanzieri del Comando Provinciale di Perugia, ancora in corso, che ha riguardato tanto gli appartamenti e le camere affittate a studenti universitari quanto gli immobili concessi in locazione con contratti non registrati e/o in comodato d’uso mascherati. Il proprietario dell’immobile ed il conduttore per lo più firmavano un finto contratto di comodato d’uso, che per espressa previsione di legge è gratuito, ma in realtà il canone veniva pagato in nero regolarmente tutti i mesi.

Nell’ambito della medesima attività, sono stati individuati 40 soggetti conduttori di immobili che negli anni 2009, 2010 e 2011 hanno percepito indebitamente somme elargite dai rispettivi Comuni a titolo di integrazione ai canoni di affitto. Per poter accedere ai contributi per il sostegno all’affitto erogati dai comuni ogni richiedente, infatti, deve presentare un’apposita autocertificazione nella quale dichiarare la propria posizione patrimoniale e reddituale. Complessivamente le irregolarità scoperte dagli uomini della Tenenza di Assisi assommano complessivamente ad oltre 40 mila euro di fondi erogati a persone fisiche risultati non in possesso dei requisiti previsti.

Per alcuni di essi, completamente sconosciuti anche agli uffici finanziari, si è proceduto alla relativa verbalizzazione per il recupero dei redditi sottratti. Dure le conseguenze per chi ha avuto accesso ai fondi senza averne diritto: infatti, oltre alla segnalazione all’autorità giudiziaria per la violazione alle disposizioni sull’autocertificazione (avendo dichiarato il falso), sono state inoltrate alla Corte dei Conti apposite segnalazioni per il conseguente danno erariale arrecato alle casse comunali, con la decadenza dal contributo. I falsi dichiaranti inoltre dovranno restituire ai comuni le somme percepite illegittimamente. Questo tipo di illecito è particolarmente insidioso perché danneggia i più bisognosi. Le risorse sono sempre più limitate e pertanto devono essere destinate a chi ne ha veramente bisogno.

Scoperte e segnalate alle competenti autorità amministrative, agli uffici comunali e all’agenzia delle entrate anche numerose violazioni all’ICI, all’imposta di registro ed alle Leggi di Pubblica Sicurezza che i redditi di fabbricati non dichiarati per l’applicazione delle relative imposte.

I risultati ottenuti sono frutto delle tecniche investigative sempre più affinate e della progressiva specializzazione acquisita ormai sul campo dalla Guardia di Finanza, vista la rilevanza e le implicazioni, soprattutto a carattere sociale, del fenomeno.

In relazione poi alla disciplina degli affitti il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Perugia evidenzia che le nuove norme prevedono taluni vantaggi sia per il Locatore sia per lo studente.
Lo studente ha in genere maggiore convenienza di qualsiasi altro cittadino nell'avere un contratto regolare di affitto avendo vantaggi fiscali di una certa entità.
Le Università destinano delle somme abbastanza elevate per il rimborso delle spese alloggio per i fuori sede e i pendolari che è possibile richiedere solo nel caso in cui si presenti un contratto regolarmente registrato.
Per quel che riguarda i proprietari, invece, per chi affitta a studenti universitari fuori sede con un contratto a canone concordato, c'è un ulteriore sconto del 30% sul canone da dichiarare in sede Irpef: in pratica il proprietario indicherà nella denuncia dei redditi un po' meno del 60% dell'importo del canone annuo. Inoltre si ha diritto ad una riduzione del 30% dell'imposta di registro sul contratto.
Diversi comuni, poi, prevedono l'applicazione di un'aliquota ICI più bassa nel caso in cui si dia in affitto l'appartamento agli studenti. Inoltre, in tutti i casi in cui nel canone fossero comprese anche voci quali condominio, luce, acqua, gas, portiere, ascensore, riscaldamento e simili – cosa che accade, ad esempio, quando si affitta la stanza con uso di cucina – la parte relativa a questi importi non va dichiarata ai fini fiscali. Insomma, fare un contratto regolare agli studenti alla fine può risultare molto conveniente.

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