I due esponenti Idv in consiglio regionale, Oliviero Dottorini e Paolo Brutti, hanno annunciato oggi di aver presentato un'interrogazione urgente agli assessori regionali Rometti e Cecchini, “per chiedere la sospensione immediata della convenzione sottoscritta da regione, provincia di Perugia e comune di Bettona, finalizzata alla riqualificazione dell'impianto di digestione anaerobica per il trattamento di reflui zootecnici di Bettona”.
Il documento Idv chiede la revoca del protocollo siglato solo una settimana fa dai tre enti, che prevede il rilancio del biodigestore per la produzione di energia elettrica e il trattamento dei reflui degli allevamenti intensivi di suini che dovranno tornare sul territorio.
“La Giunta regionale, anziché dispensare doni all'amministrazione comunale di Bettona, a tutt'oggi sotto inchiesta, proceda con una seria verifica sui reali costi per gli interventi di bonifica del territorio”, scrivono i due consiglieri Idv, in riferimento al territorio di Bettona, gravemente colpito da un disastro ambientale provocato solo due anni fa da una cattiva gestione del medesimo impianto. “Occorre un processo partecipato e condiviso per risolvere del tutto e in modo sostenibile la grave situazione ambientale di Bettona”, affermano Dottorini e Brutti.
Il protocollo di rilancio, che preme l'acceleratore sul processo di rilancio dell'impianto, è stato siglato il 29 settembre dal comune di Bettona e dagli assessori all'ambiente di regione e provincia, in contrasto con le posizioni del partito di coalizione Idv e -apparentemente- contro la volontà del maggior partito di maggioranza, il Pd, che nelle stesse ore mandava un comunicato contrario al progetto. Il protocollo, tuttavia, aveva già incassato nei giorni precedenti il via libera della giunta regionale.
Ciononostante, secondo Dottorini e Brutti, “E' sconcertante la protervia con cui i tre soggetti firmatari hanno agito. A nulla sono valsi gli appelli delle forze di centrosinistra e del Comitato per l'ambiente di Bettona e Costano contrari alla convenzione, definendola una fuga in avanti che non tiene conto di ciò che è accaduto in questi anni”.
“Appare inoltre incomprensibile -proseguono i due consiglieri Idv- come Giunta regionale, Provincia e Comune di Bettona possano solo ipotizzare il riavvio dell'impianto posto sotto sequestro da parte della Magistratura. Evidentemente per qualcuno risulta complicato trarre lezione dagli evidenti e imperdonabili errori politici che le istituzioni hanno compiuto in anni di gestione approssimativa del territorio e delle sue prerogative”. (fda)
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