Quattro mesi di pure emozioni, da cui ripartire per rendere Spoleto sempre più un luogo di produzione artistica. Centrano il bersaglio le 42 iniziative inserite all'interno del programma estivo dell'Anno Menottiano che, da giugno a settembre, hanno contribuito a rafforzare l'immagine turistica del territorio.
Tanti, infatti, sono stati i turisti, ma anche i cittadini, che hanno voluto prendere parte ai vari appuntamenti, promossi al fine di rendere omaggio al fondatore del Festival dei Due Mondi, Gian Carlo Menotti. “Sono molto felice – ha detto il presidente dell'associazione 'Celebrazioni Anno Menottiano, Giampaolo Emili – che la cinquantaquattresima edizione della manifestazione sia stata interamente dedicata alla figura del maestro e spero che non sia un'eccezione, ma una costante che possa ripetersi anche nei prossimi anni. L'Anno Menottiano non poteva aprirsi in altro modo e l'associazione fin da subito ha dato il proprio contributo, organizzando il grande concerto del 7 luglio, rivelatosi poi un successo indimenticabile. Anche grazie alla presenza del direttore d'orchestra Steven Mercurio, molto vicino a Menotti, e della JuniOrchestra dell'Accademia di S. Cecilia. La serata è stata emozionante e credo che sarebbe piaciuta molto anche al Maestro”.
Positive anche le altre collaborazioni. “Quella con il college musicale di Cincinnati – ha spiegato Emili – è stata sicuramente straordinaria ed è importante segnalare anche il ritorno a Spoleto di Joseph Flummerfelt e di Umbrian Serenades e l'apporto dei Laudesi Umbri e di Angelo Silvio Rosati, che si sono alternati nei vari omaggi all'Umbria Segreta. L'esperimento è quindi riuscito alla perfezione perché, nonostante le scarse risorse economiche a disposizione, siamo riusciti a creare un buon programma, mettendo insieme varie associazioni e artisti e creando così un tourbillon di attività culturali di alto livello, tra cui anche l'esibizione del New York City Ballet”.
Iniziative come “Via di Note”, il laboratorio corale “I giovani cantano il '900” e “Condotti in Musica” inoltre dimostrano che Spoleto può tornare ad essere un luogo in cui si produce arte e cultura. “Hanno permesso – ha detto il presidente dell'associazione – di vivere la città in un'altra ottica e spero che sia possibile replicarle anche in futuro, perché il settore turistico-culturale è fondamentale per la città. Sono state messe delle prime pietre per ricominciare a creare spettacoli qui e bisogna continuare così, le opportunità ci sono tutte. Spoleto deve essere la fucina di nuovi talenti e per fare ciò è necessario far collaborare in maniera sempre più stretta le tante forze presenti”.
Sono molto soddisfatto di quanto realizzato in questa prima parte dell'Anno Menottiano – dichiara Francesco Corrias – che era quella, almeno quantitativamente, più ricca di impegni, come ha ricordato il Presidente Emili. Soddisfazione che nasce dall'aver voluto perseguire il sogno Menottiano di una città della cultura e della musica, strumento musicale essa stessa con le sue strade e le sue piazze. Inoltre, sempre nello spirito più autenticamente Menottiano avevamo il sogno di avere tanti giovani a suonare per Spoleto e vi siamo riusciti: dal Concerto per Giancarlo ideato e prodotto dall'Associazione Celebrazioni Anno Menottiano in collaborazione con il Festival dei Due Mondi ai laboratori corali fino alle sonorizzazioni di luoghi urbani e naturali con Vie di Note e Condotti in Musica. Non solo concerti, dunque, ma anche tanta didattica e formazione, con coinvolgimento di tanti soggetti che fanno cultura a vari livelli nella nostra regione, dal teatro alla poesia alla musica. Abbiamo voluto creare un giro virtuoso in cui le idee possano in futuro germogliare, abbiamo suggerito loro delle collaborazioni e delle interazioni che ci hanno spesso stupito per l'alta qualità dei prodotti che ne sono emersi, anche oltre le nostre previsioni. Volevamo creare cultura e credo che finora ci siamo riusciti.
L'altro grande sogno era dare idee nuove per Spoleto, stimolare la città a pensarsi e interrogarsi sulla propria identità e sulla propria vocazione. Spoleto deve pensare a una propria immagine di sé per aspirare ad un futuro da protagonista: noi abbiamo dato con gli eventi realizzati la nostra idea di una Città della Musica e della Cultura proseguendo il sogno di Gian Carlo Menotti e di Adriano Belli prima che avevano capito la grande nostra vocazione e il tesoro immenso di vivere in un Lugo unico al mondo. Tanti turisti e forestieri lo hanno capito e continuano a seguire le nostre iniziative
Ma nuovi appuntamenti sono già in vista, tra cui la nuova produzione del Balletto di Spoleto, prevista per l'8 ottobre 2011, che di fatto aprirà la stagione invernale dell'Anno Menottiano.