Carlo Ceraso
Hanno atteso con ansia la fine del turno delle 14. Certi di trovare la loro busta paga. Quella relativa allo scorso mese di agosto. Ma per gli operai della Ims, l’ex Pozzi del Gruppo Castiglioni, è stata una doccia fredda. Perchè di soldi in cassa l’azienda guidata dal d.g. Massimo Santoro al momento non ne ha. E così i dipendenti oggi (ieri, n.d.r.) hanno allertato la stampa e, saputo dalla Rsu aziendale dell’arrivo in azienda dell’ing. Santoro, lo hanno atteso fuori i cancelli. E’ stato proprio lui a rassicurare, a suo modo e senza confronto, gli operai – una cinquantina quelli che hanno dato vita al presidio – annunciando che gli stipendi saranno disponibili entro la fine della settimana. “Almeno spero” ha aggiunto, perché la società è in attesa di ricevere il pagamento di una importante commessa (si parla di 1,2 mln di euro) già espletata e consegnata al committente, una importante fabbrica automobilistica europea. I lavoratori però della sola busta paga – insolitamente consegnata loro – non sanno cosa farci. Sono abituati ad acquistare alimenti e pagare le bollette con i soldi, non con l’estratto conto del mese. Santoro, che ha incontrato anche alcuni giornalisti, ha confermato che “l’azienda non è ferma, attualmente lavorano 150 dipendenti; è attiva sia la linea dell’alluminio, sia quella della ghisa e oggi abbiamo richiamato 20 lavoratori. Intanto stiamo recuperando denaro dalle vendite delle scorte di magazzino che si erano accumulate facendo fronte agli impegni verso i nostri dipendenti e fornitori”. Numeri che non tornano ai lavoratori e ai loro rappresentanti: “l’alluminio è praticamente fermo – dicono all’unisono – marcano il cartellino solo in 3 o 4, tutti impiegati di concetto. Dei 20 cassa integrati solo qualcuno è stato richiamato in servizio”. Una versione che sembra confermata anche dal senatore Ada Urbani (Pdl) intervenuta nel pomeriggio con una nota in cui spiega che i 20 operai rientreranno mercoledì (dunque non oggi come annunciato da Santoro).
Santoro, a colloquio con gli operai, ha detto che ”i giornali fanno allarmismo” ricalcando così quella linea di comunicazione che ormai non sembra andar più di moda neanche nelle stanze dei bottoni. Il d.g., a quanto è dato sapere, partirà a breve per gli Stati Uniti al fine di concretizzare degli accordi con una importante casa automobilistica, la General Motors, a detta dei bene informati.
I sindacati – tacciono per il momento i sindacati. Al presidio è arrivato l’esponente della Fiom Cgil Francesco Giannini che però non ha voluto partecipare all’incontro con gli operai. Ha tentato di fare un comizio sul piazzale, ma in buona sostanza non se l’è filato quasi nessuno. La Cisl resta in ascolto, preoccupata più che della momentanea carenza di fondi delle strategie che dovranno assicurare la ripresa delle attività e il recupero di tutti i livelli occupazionali in cassa integrazione da parte di questa azienda che ha già perso una 80na di dipendenti solo negli ultimi mesi. Umbro Conti, segretario comprensoriale della Uil, ha fatto visita alle 18 ai consiglieri comunali di Rinnovamento e del Gruppo misto. Impossibile conoscere i contenuti dell’incontro anche se è atteso a breve un comunicato stampa.
La politica – Una interrogazione al presidente della provincia di Perugia è attesa per domani da parte del consigliere provinciale Giampiero Panfili. Nel pomeriggio è arrivata invece la nota del senatore Urbani: “dopo l’allarme sindacale lanciato ieri mi sono immediatamente messa in contatto con l’amministratore delegato. L’ing. Santoro mi ha confermato quanto in una precedente conversazione mi era già stato detto: non ci sono problemi strutturali in azienda. Dalla fine di luglio si è verificato un leggero calo congiunturale nelle Ordinazioni che, come è noto, sono legate all’andamento del mercato dell’auto. L’amministrazione ha dunque ritenuto al momento di rimodulare il piano industriale e di operare nell’interesse dell’azienda e di tutti gli addetti. Ho ricevuto comunque assicurazioni per un futuro di progresso nell’azienda e in particolare per le assunzioni che erano state preventivate, i famosi “venti”, che da mercoledì prossimo, dovrebbero essere al lavoro con la ripresa produttiva di quella che, in azienda, viene chiamata la “zona calda”. È evidente che occorre sempre essere cauti quando si lanciano allarmi, specie se non si è più che sicuri della loro consistenza. Altrimenti si rischia di danneggiare il mercato delle aziende e di ottenere risultati opposti a quelli desiderati. La strategia industriale messa in campo alla ex Pozzi può essere condivisibile, anche alla luce di quanto dichiarato dagli stessi sindacati, che denunciano la mancanza di agevolazioni e di servizi da parte degli enti locali e della Regione per aziende che sopportano un costo dell’energia particolarmente alto e che debbono superare un gap di infrastrutture notevole rispetto alle industrie che operano in altre regioni”. Questo il comunicato della parlamentare. Gli occhi di tutti sono però ora puntati sul tavolo convocato giovedì prossimo alle 19 dal sindaco Daniele Benedetti e al quale prenderanno parte le organizzazioni sindacali.
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IMS, davanti ai cancelli per avere lo stipendio di agosto. Dg “spero entro fine settimana” – Foto
Mar, 27/09/2011 - 01:00