È sicuramente l’incrocio “del momento”. È il crocevia che, nell’ultima settimana, tra interventi di politici, tecnici, residenti, operatori economici e cittadini, ha fatto più chiacchierare la città di Foligno. Si tratta dell’incrocio, ormai quasi definito della “discordia”, di via Pietro Gori e via Cave Ardeatine, strade sicuramente secondarie della città ma che, con la prima parallela della trafficatissima viale Roma, fanno comunque registrare un grande volume di transito, soprattutto con chi utilizza tali strade come vere e proprie vie di collegamento tra il centro storico e la periferia. Nonostante le lanterne semaforiche e lo specchio per migliorare la visuale, l’ingente flusso di automobili sommato, per di più, alla negligenza degli automobilisti, fanno ormai registrare quasi settimanalmente e a qualsiasi ora del giorno e della notte sinistri stradali più o meno pericolosi, che hanno soprattutto come bersaglio e vittima designata il muretto di recinzione dell’edificio di fronte a via Cave Ardeatine.
I residente, come gli operatori economici, chiedono ormai da tempo l’innalzamento dei livelli di sicurezza ma la risposta dell’Ufficio tecnico per la viabilità del Comune di Foligno, al momento, non è in grado di offrire soluzioni. Per l’Ufficio, infatti, mancando i fondi, è impossibile realizzare dossi artificiali per ridurre la velocità. Sull’ipotesi di installazione di una torretta elettronica per il rilevamento della velocità, invece, la competenza spetta ai vigili urbani, i quali però negano che siano loro i responsabili dell’intervento. L’opzione che si sta dunque vagliando è quella di prolungare l’accensione del semaforo oltre le ore 23.
Nell’attesa di possibili interventi, la soluzione migliore e sicuramente più immediata è quella di guidare con prudenza rispettando i segnali stradali ed i limiti di velocità.
(Eli. Pan.)
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