Francesco De Agustinis
Quattro giorni di incontri e dibattiti sul design e l'architettura, con circa 60-70 mila presenze tra Perugia e Assisi, e un finale in grande, con la presentazione ufficiale di Perugia-Assisi come capitali europee della cultura.
Si è chiusa ieri la prima edizione umbra di Festarch, in un incontro alla sala dei Notari cui hanno preso parte Stefano Boeri, ideatore e curatore di Festarch, i sindaci di Perugia ed Assisi, l’assessore regionale alla cultura Bracco e il testimonial d'eccezione Filippo Timi, di fronte ad una platea di architetti, urbanisti, designer, giornalisti, italiani e stranieri, ma anche semplici spettatori, turisti e perugini.
Nel suo intervento, Boeri ha sottolineato ancora una volta la straordinarietà dei luoghi e delle persone che hanno reso possibile un evento che ha fatto da naturale detonatore al progetto della candidatura: “Abbiamo voluto portare Festarch in Umbria perché abbiamo incontrato amministratori pubblici bipartisan, come i sindaci di Perugia e Assisi, attenti alle esigenze del proprio territorio e capaci di guardare lontano”.
L'incontro è stato occasione per presentare ufficialmente anche il logo della candidatura congiunta di Perugia e Assisi: una “farfalla” in cui sono stilizzate la trifora di Palazzo dei Priori di Perugia e il portale di San Francesco ad Assisi, realizzato dal designer romano Francesco Panzella.
Ci sono stati poi gli interventi di alcune personalità della cultura che hanno preso parte a Festarch e che saranno, insieme a Boeri e ai rappresentanti delle istituzioni, i protagonisti di una speciale Consulta per la Candidatura di Perugia e Assisi a Capitale della Cultura 2019: il curatore d’arte e direttore della Serpentine Gallery di Londra Hans U. Obrist, lo scrittore e direttore teatrale Michael Schindhelm (già consulente di Angela Merkel), Mohsen Mostafavi, Preside della scuola di design della Harvard University.
Applauditissimo è stato l’intervento dell’attore perugino Filippo Timi, il Testimonal della Candidatura, che ha richiamato all’urgenza di mobilitare proprio tutti gli abitanti (a partire da sua mamma) con l’amore per questo progetto e per la proprio terra.
Foto: Stefano Dottori