In una nota alla stampa l'ordine del giorno presentato al Consiglio Provinciale in forma congiunta tra gruppo PD e gruppo PDL dalle 4 Consigliere provinciali Laura Zampa, Daniela Frullani, Sandra Allegrini (gruppo Pd) e Paola De Bonis (gruppo Pdl). “Si è ritenuto opportuno presentare questo documento- sostengono le Consigliere- per richiamare l'attenzione e promuovere azioni a sostegno di un problema che ancora oggi, nel 2010, rappresenta purtroppo una emergenza vergognosamente presente e diffusa, anche nei nostri territori, da affrontare con coesione e determinazione a tutti i livelli istituzionali e della società civile, affinchè ciascuna donna soggetta a qualsivoglia forma di violenza, abbia il sostegno, la tutela e la corretta informazione che le permettano di vivere nella piena dignità e nel rispetto.
Ecco il testo dell'OdG.
PREMESSO
Che ogni anno il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la “Giornata contro la violenza sulle Donne” istituita dalle Nazioni Unite fin dal 1999 al fine di sensibilizzare Governi, istituzioni governative e non, società civile, mezzi di comunicazione di massa per fare uscire dal silenzio questa drammatica situazione;
Che la violenza sulle donne rappresenta una “vera emergenza su scala mondiale”, così come è stato commentato anche dal Presidente Napolitano;
Che in Italia, secondo dati Istat, una donna su tre è stata, almeno una volta, vittima di violenza o maltrattamenti;
Che sempre l'Istituto Nazionale di Statistica censisce che, per quanto riguarda la violenza domestica, sono stimate in 6 milioni 743 mila le donne da 16 a 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita (il 31,9% della classe di età considerata). 5 milioni di donne hanno subito violenze sessuali (23,7%), 3 milioni 961 mila violenze fisiche (18,8%). Circa 1 milione di donne ha subito stupri o tentati stupri (4,8%);
Che prevalentemente la violenza si manifesta in ambito domestico, sotto più forme: fisica, psicologica, economica, sessuale, con gravi ripercussioni sulla salute e sull'integrità psicofisica della donna, e va – quindi- ricondotta a comportamenti violenti del partner o di un familiare;
Che la violenza sessuale nell'ambito di relazioni familiari è stimata al 6,1% mentre è attribuita, unitamente alle molestie sessuali, ad estranei per il 20,4%;
Che 2 milioni 77 mila donne hanno subito comportamenti persecutori (stalking); 7 milioni 134 mila donne hanno subito o subiscono violenza psicologica; 1 milione 400 mila donne hanno subito violenza sessuale prima dei 16 anni; 674 mila donne hanno subito violenze ripetute da partner e avevano figli al momento della violenza;
Che le diverse forme di violenza si consumano anche sul posto di lavoro ed incidono sulla realizzazione personale delle donne in campo sociale e lavorativo;
CONSIDERATO
Che la Legge Regionale Numero 51 del 1987 istituisce il Centro pari opportunità della Regione Umbria;
Che la Legge Regionale Numero 6 del 2009 recita all'articolo 1 :” La Regione Umbria, in attuazione dell'articolo 62 dello Statuto, istituisce il Centro per le pari opportunità, di seguito denominato Centro, quale organismo regionale di parità, che concorre con il Consiglio regionale, la Giunta e il suo Presidente alla eliminazione delle discriminazioni tra i sessi e alla promozione delle politiche di genere.”
Che nel 1989, grazie all'impegno delle donne e delle istituzioni ed alla rete dei servizi territoriali, è stato attivato in Umbria il “Telefono Donna” al quale, ad oggi, si sono rivolte più di seimila donne;
Che tale servizio, che realizza azioni ed interventi di prevenzione e contrasto della violenza e del maltrattamento contro le donne, opera in interazione con la rete dei servizi territoriali e con le forze dell'ordine ed interviene attraverso la presa in carico della donna, attivando percorsi personalizzati di uscita dalla violenza, fornendo informazioni giuridico-legali, colloqui di accoglienza e di sostegno psicologico;
COSTATATO
Che nella regione Umbria i dati sono allarmanti, per l'aumento delle denunce sporte dalle vittime di ogni tipo di violenza: sessuale, fisica, domestica, morale, economica ed anche quella a cui i minori assistono;
Che la Regione Umbria ha presentato il progetto ” Mai più violenze , mille azioni e interventi per impedire ulteriori violenze” finanziato dalla Presidenza Consiglio dei Ministri – Ministero per i diritti e le pari opportunità, in corso di realizzazione con il significativo apporto delle Province di Perugia e Terni;
Che nel corso del 2009 sono state 413 le donne che si sono rivolte al Telefono Donna e, solo dall'inizio dell'anno ad oggi, 85 nella Provincia di Perugia e 45 nella Provincia di Terni;
che l'aumento delle denunce non è soltanto riconducibile ad un aumento dei fenomeni di violenza, ma è legato ad una maggiore capacità da parte delle donne di sporgere denuncia, rese più forti e consapevoli dalla solidarietà e dal supporto dei servizi offerti;
che comunque ancora il numero delle denunce non è del tutto rappresentativo della totalità del fenomeno che, per retaggi culturali per paura o per vergogna, fatica ad emergere completamente;
TENUTO CONTO
Che il ruolo della cultura è fondamentale per la rimozione di pregiudizi e di pratiche talvolta disumane che gravano ancora su larga parte della popolazione femminile mondiale;
Che l'Ente Provincia, per favorire l'interculturalità e la coesione tra i popoli, partendo da una collaborazione con la Fondazione Rita Levi-Montalcini – Concorso di scrittura per le scuole “Un tuo pensiero per esprimere l'importanza della solidarietà e dell'amicizia tra i popoli” – ha poi promosso iniziative di sostegno alla realizzazione di strutture e progetti educativi volti alla formazione nei loro paesi d'origine di giovani donne tuareg e ruandesi, contribuendo così allo sviluppo di quei territori ed al tempo stesso coinvolgendo le scuole del nostro territorio alla diffusione tra le giovani generazioni dei valori del reciproco rispetto, della solidarietà, dell'affermazione dei diritti e della ferma condanna di ogni forma di violenza sulla donna in ogni suo aspetto;
Che è stato stipulato il Protocollo d'Intesa “Azioni per l'inserimento/reinserimento lavorativo di donne vittime di violenza” tra l'Assessorato alle Pari Opportunità e l'Assessorato al Lavoro e Formazione professionale della Provincia di Perugia, la Commissione d'Ente Pari Opportunità, il Centro Pari Opportunità della Regione Umbria e la Consigliera di Parità della Provincia di Perugia;
Che sono previste dalla Provincia di Perugia attività finalizzate a promuovere l'imprenditoria femminile attraverso il proprio “Sportello Donna” attivo presso l'Ufficio Pari Opportunità dal 1998 ed a incrementare l'occupazione femminile attraverso forme di collaborazioni con altri soggetti pubblici e privati;
PER QUANTO CONTENUTO IN PREMESSA
Il Consiglio Provinciale impegna il Presidente della Provincia e La Giunta Provinciale
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ad organizzare audizioni con i soggetti interessati e che operano nell'accogliere le denunce delle donne vittime di violenza: il Centro Pari Opportunità-Telefono Donna, le Forze dell'Ordine (Questura…), la Magistratura, i Servizi ASL e Azienda Ospedaliera (Pronto Soccorso…);
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a dare attuazione con un Protocollo operativo al Protocollo d'Intesa stipulato, costituendo una rete che collabori a tutti i livelli istituzionali per innalzare la qualità degli interventi e delle azioni volte alla tutela ed al sostegno delle donne vittime di violenza;
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a diffondere la più capillare informazione in tutti i centri della Provincia, affinché ogni donna possa essere raggiunta dalle informazioni relative alle opportunità ed ai servizi offerti nei diversi territori.