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“48 HOUR PARTY”, LA MUSICA LIVE PROTAGONISTA A GABELLETTA. IL ROCK, REGGAE E SKA DEI GRUPPI TERNANI

(Ri. Fo.) – Il 23 e il 24 giugno il Campo Sortivo Gabelletta (Strada di Vallemicero) si anima delle note del “48 Hour Party People”, un festival dedicato alla musica live. Dalle 18.30 alle 20.00 i primi 3 gruppi si esibiscono sul palco, per lasciare poi spazio, verso le 21.30, ad altri 2 gruppi, per un totale di cinque gruppi al giorno. La prima giornata è stata all’insegna del reggae, con gruppi come gli Old Project, gli Eldar, The Pigeon, i K-Alis ed i Jolebalalla. La seconda prediligerà invece lo ska e darà l’opportunità di ascoltare gli Untitled, i Soundstrike, i Japan Suicide, The Moustache e i Manovalanza.
L’evento è stato voluto e organizzato dalla II Circoscrizione Nord del Comune di Terni insieme al Centro Sociale Gabelletta, che cura l’area ristorante presente all’interno del campo sportivo. E’ possibile infatti anche cenare comodamente seduti, gustando un menu fisso ma ampio al prezzo di quindici euro. Partners importanti ai fini dell’organizzazione dell’evento sono stati inoltre: Francesco Filipponi, Simone Turnone, Riccardo Valeriani, Fabio Speranza e Skylabstudios Terni. L’ingresso all’evento è gratuito ed aperto a tutti, al fine di promuovere i giovani artisti locali e permettere loro ed al pubblico presente di riappropriarsi degli spazi comuni vivendo insieme il territorio. “Volevamo organizzare qualcosa non sui giovani ma con i giovani – racconta Francesca Malafoglia, Presidente della II Circoscrizione Nord, – e da questo punto di vista la musica rappresenta un ottimo strumento sia per renderli protagonisti che per dargli l’occasione di fare qualcosa di loro gradimento: in poche parole attiva una relazione. Non è detto che lo spazio pubblico debba essere vissuto dal cittadino in maniera strutturata, come spettatore di un evento già organizzato. Al contrario, la partecipazione può essere un modo per riappropriarsi dell’esercizio dei diritti. In questi ultimi tempi abbiamo assistito ad un progressivo ritiro dell’individuo nella sfera privata, non si và più in piazza per il semplice piacere di incontrare altre persone ma soltanto per una sollecitazione esterna. Questa tendenza rappresenta un problema per chi governa e non è un caso se gli spazi poco vissuti dalla comunità sono allo stesso tempo quelli più soggetti agli atti di vandalismo: la custodia degli spazi pubblici, di cui siamo tutti in qualche modo “proprietari”, è frutto anche della cura che i cittadini ne hanno vivendoci quotidianamente.”

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