Dovrebbe e potrebbe diventare una moderna autostrada in grado di rilanciare il turismo e risolvere i problemi di viabilità del cuore verde d’Italia ma intanto la E-45 rappresenta solo un enorme cantiere aperto in cui i problemi e i pericoli sono all’ordine del giorno. L’ultima anomalia riguarda uno dei tratti più sfortunati della lunga via di comunicazione che collega la Capitale con Cesena, la galleria di Collecapretto, San Gemini. Nella corsia che conduce a Terni la nuova segnaletica hi-tech, dal costo non certo contenuto, impone da almeno tre giorni il limite massimo di 40km/h. Improvvisamente e senza motivo gli automobilisti si trovano costretti a dover passare dai 110/90 km/h ai 40 (sulla galleria gemella in direzione Cesena il limite è di 90km/h). Il divieto è reso ancora più minaccioso da un’altra scritta che appare sui cartelli luminosi: “Controllo elettronico della velocità“. L’imposizione del limite massimo a 40km/h, 10 km in meno che in un centro abitato, non sembra essere rispettata dagli automobilisti che transitano sotto il tunnel a una velocità media di almeno il doppio di quella prescritta. L’inosservanza generale al divieto, paradossalmente, sembra garantire una maggiore sicurezza. La presenza di un veicolo che procede in galleria a soli 40km/h rappresenterebbe quasi sicuramente un serio pericolo per la circolazione in un tratto a doppia corsia e leggermente in discesa.
Ma allora perché il limite di velocità è così basso?
Probabilmente ad ancorare la velocità imposta sotto i 50km/h non sono né ragioni di sicurezza né un’anomalia del nuovo sistema di segnaletica hi-tech. Il tratto in questione è stato, fino a poco tempo fa, oggetto di lavori e probabilmente nessuno si è ricordato di ritarare la velocità di percorrenza sotto la galleria.
La nova segnaletica insomma invece di aiutare gli automobilisti sembra rappresentare un nuovo pericolo per gli utenti della strada, una trappola posizionata in un tratto in cui gli incidenti sono tutt’altro che rari.