Ancora un episodio di maltrattamenti in famiglia, denunciato alla polizia che è riuscita ad arginare il fenomeno. In questo caso si è trattato di un 31enne, originario della Tunisia, da anni in Italia, arrestato per maltrattamenti in famiglia aggravati dopo l’ennesima lite con la convivente durante la quale ha letteralmente devastato l’appartamento che condivideva con la donna e il loro figlio di cinque anni.
La donna, di origine marocchina, già in passato aveva denunciato il compagno per le continue vessazioni a cui veniva sottoposta, lamentando anche il fatto che l’uomo si disinteressava completamente del figlio, anche a livello economico. Dieci giorni fa, dopo l’ennesima discussione, la donna con il figlioletto aveva trovato rifugio da un’amica. Ma l’altra sera il compagno, nelle telefonate che comunque ogni giorno si facevano, le aveva detto chiaramente che stava distruggendo i mobili di casa e poi sarebbe andato da lei, perché conosceva l’indirizzo dove si trovava, minacciandola di fare del male a lei e all’amica che la ospitava.
I poliziotti sono arrivati sotto casa della donna appena in tempo per vedere l’uomo, in forte stato di agitazione, che aveva appena distrutto la persiana di una finestra, per entrare nell’appartamento. Con non poca fatica i poliziotti sono riusciti ad avvicinarlo e a riportarlo alla calma, per poi decidere di accompagnarlo in Questura, dove hanno appurato che il 31enne aveva numerosi precedenti, in particolare per stupefacenti e che già in passato la donna aveva presentato contro di lui altre denunce.
E’ stata rintracciata anche la donna, in stato di gravidanza al quinto mese che è stata, in un primo momento, accompagnata in Questura per la denuncia, insieme al bambino che in questo periodo di tempo aveva sempre assistito alle liti tra i genitori. Successivamente il 118 è intervenuto per accompagnarla al pronto Soccorso, perché stante il suo stato aveva accusato dei forti dolori al basso ventre; è stata dimessa dopo una visita di controllo. L’uomo è stato arrestato per maltrattamenti aggravati e associato al carcere di Capanne.