Ancora una volta il PD tifernate racconta ai cittadini la sua visione distorta della realtà in materia di rifiuti ed energie sostenibili, illustrando progetti ed obiettivi ma glissando su temi fondamentali come costi, inquinamento e interdittive antimafia emanate dal Prefetto di Perugia in Umbria
Ad affermarlo è il Consigliere Regionale Lega Nord Valerio Mancini, a seguito del convegno organizzato dal Partito Democratico di Città di Castello, lo scorso 26 Novembre. “Stando a quanto illustrato dai rappresentanti politici intervenuti – spiega Mancini – sembra che in Umbria non sussista alcun problema in materia rifiuti. Ancora una volta il Pd se la canta e se la suona. Ben venga la raccolta differenziata e il superamento delle discariche proposte dall’assessore Secondi, ma perché nessuno degli intervenuti ha fatto riferimento alle tariffe spropositate che i tifernati sono costretti a pagare nonostante pratichino la raccolta differenziata? Perché nessuno ha parlato dei rischi ambientali in Altotevere? Perché nessuno è entrato nel merito della questione Gesenu, ma si è scelto di trattarla in maniera superficiale giusto per quietarsi la coscienza? Perché nessuno ha informato i cittadini dell’istituzione in Umbria di una speciale Commissione d’Inchiesta sui rifiuti avvenuta per volere dei Consiglieri di minoranza? Ci sono per caso verità troppo scomode che si preferisce evitare?”.
Come Lega Nord crediamo che questa amministrazione regionale sia rimasta indietro anni luce sulla gestione dei rifiuti, rinunciando, in passato, alla sua autonomia decisionale. In questa politica non ci sono né risparmi per cittadini, né incentivi, con un regime di raccolta differenziata che non prevede vantaggi per chi è virtuoso.
“Come se non bastasse – aggiunge Mancini – alcuni appoggiano pure i contenuti del decreto Sblocca Italia, secondo il quale verranno realizzati altri 18 inceneritori nel territorio nazionale di cui 2 in Umbria, dimenticando la direttiva dell’UE che prevede la chiusura degli inceneritori nel 2030. Una scelta assurda e preistorica che il centrodestra ha già denunciato in Consiglio Regionale poiché non si tiene conto degli enormi costi che tale operazione comporta e del messaggio sbagliato che divulga in quanto disincentivo alla riduzione dei rifiuti e alla raccolta differenziata, nonché un’ennesima fonte di inquinamento ambientale e sanitario”.
“Inutile – conclude l’esponente del Carroccio – anche l’intervento dell’assessore Bartolini che vede nell’AURI (Autorità Unica Gestione Rifiuti) un passo importante verso un nuovo sistema di gestione, ma che in realtà, così come è stato costituito, con un collegio di Revisore di Conti composto solo da una persona, non è altro che l’ennesimo tentativo di controllo, da parte della Politica di sinistra in Regione, di un business milionario che si sottrae a qualunque sano principio di democrazia, dove c’è una sovrapposizione di ruoli e mansioni tra politica ed enti territoriali ormai non più sopportabile e frutto di ‘una continuità di potere secolare’. E allora se si vuole continuare il valzer dell’ipocrisia che facciano pure, ma i tutti i cittadini devono sapere cosa sta accadendo e certi compagni di viaggio, seppur lontani, devono stare alla larga dal nostro territorio”.