Il presidente della Provincia di Terni ha partecipato stamattina alle celebrazioni per 66° anniversario della Liberazione sottolineandone il valore per l’intero paese e il significato per Terni e il territorio provinciale. Quello che viene celebrato oggi, ha affermato il presidente, è un 25 aprile particolare perché coincide con i 150 anni dell’Unità d’Italia, un’occasione straordinaria di riflessione sul nostro cammino di popolo e di nazione. Il 25 aprile è celebrato per la liberazione dal nazifascismo e per l’unificazione, dopo le terribili distruzioni e lacerazioni della guerra, di un paese diviso e martoriato. Il presidente Napolitano, cui si deve molto per il preziosissimo lavoro di cucitura finalizzato alla tenuta del tessuto democratico, ci dice che il paese è stato di nuovo unito, oltre che dalla resistenza, dalla “sapienza delle forze politiche antifasciste”, forze assai diverse, talvolta contrapposte (liberali, socialisti, cattolici, comunisti, monarchici, azionisti), ma che furono capaci di un impegno comune per gettare le basi di una nuova democrazia. Prima di lui il Presidente Pertini, così amato, definì la guerra di liberazione “il secondo risorgimento”. Il presidente della Provincia ha poi proseguito dichiarando che è da qui che dovremmo ripartire, da una storia cioè importante appena riscoperta, e da regole condivise, come la carta costituzionale, la nostra casa comune. Ma tutto ciò sembra non bastare, come non bastano a tenerci uniti gli interessi che, al contrario, spesso finiscono per dividere. Se vogliamo tornare a crescere, se vogliamo un’Italia florida, di nuovo apprezzata ed ammirata, ha aggiunto, occorre un progetto condiviso. Divisi siamo incapaci di prendere decisioni importanti, così come di coltivare obiettivi comuni. Per la verità, sembrava altrettanto impossibile il successo dei festeggiamenti per i 150 anni. E’ invece accaduto l’impensabile, i festeggiamenti ci hanno restituito l’orgoglio e la dignità di nazione. Mi auguro che quegli esiti e quei contenuti di riflessione e sentimenti profondi possano durare a lungo e cementarsi così da poter costituire le fondamenta di un nuovo progetto condiviso per il paese, un paese che dispone di risorse umane e culturali straordinarie ma che non riesce a valorizzare. La nostra comunità, ha osservato il presidente, la cui unità sulle cose importanti deve essere per noi motivo d’orgoglio, è un comunità sana come ha, con giusto orgoglio, rivendicato il sindaco di Terni Leopoldo di Girolamo e che sta vivendo un passaggio delicato e rischioso. Siamo in una situazione per la quale in pochi mesi si giocano molti progetti e speranze. La ripresa e l’occupazione, la chimica, l’università e la ricerca, la sanità, aspetti rilevanti del sistema bancario e tanto altro. Dopo la recente sentenza di Torino, Terni vive con nuovi motivi di preoccupazione la vicenda Tk Ast che sembrava volgere verso una prospettiva positiva. Confermiamo, innanzitutto, con profonda partecipazione i nostri sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime, così come sottolineiamo lo straordinario impegno delle istituzioni, del prefetto, delle organizzazioni sindacali e delle imprese sui temi della sicurezza sui luoghi di lavoro ed in particolare sulla prevenzione. Respingiamo con serena determinazione le critiche di chi, utilizzando in modo ideologico vicende che colpiscono sul piano umano ed emotivo, ci vorrebbe impedire la difesa degli interessi del territorio ed in particolare del nostro tessuto industriale, dato fondamentale dell’economia locale e regionale, dell’occupazione e del nostro stesso futuro. E’ fondamentale, ha ancora notato il presidente, come anche queste cose ci vedano unitariamente impegnati ed è altrettanto considerevole che dopo un intenso lavoro, sviluppato con il supporto dell’istituto Tagliacarne, di Sviluppumbria e Gapafin, il 17 maggio prossimo la Provincia promuova il convegno di avvio del Tavolo Territoriale alla presenza della presidente della Regione Catiuscia Marini che concluderà i lavori. Sarà una prima rilevante occasione di confronto, di analisi e proposte innovative, per lo sviluppo dell’industria manifatturiera ed agroalimentare cui seguirà un percorso teso a dare concretezza e sistematicità ad un obiettivo di grande importanza. Queste, ha concluso il presidente, sono le nostre preoccupazioni ed anche le nostre responsabilità a cui non possiamo rinunciare se vogliamo essere classe dirigente e noi vogliamo infatti esserlo fino in fondo e ancor di più considerando i momenti complicatissimi che stiamo vivendo”.