Questa mattina Umbertide ha ricordato – a 16 anni dalla sua scomparsa – Donato Fezzuoglio, l’appuntato dei carabinieri medaglia d’oro al valor militare, che perse la vita il 30 gennaio 2006, nel tentativo di sventare una rapina ai danni del Monte dei Paschi di Siena in via Andreani.
La cerimonia è iniziata con la deposizione delle corone di alloro alla lapide eretta nel luogo in cui il militare fu colpito a morte, dove autorità militari e civili si sono stretti intorno al dolore della vedova, Emanuela Becchetti, del figlio Michele. Non poco lontano da qui, giorni fa, sempre a Umbertide, è avvenuto l’assalto al portavalori che ha inevitabilmente riportato alla memoria i terribili momenti vissuti dalla famiglia Fezzuoglio.
Erano presenti il sindaco del Comune di Umbertide Luca Carizia, il vicecomandante della Legione Carabinieri Umbria colonnello Stefano Savo, il comandante provinciale col. Stefano Romano, il comandante della Compagnia di Città di Castello maggiore Giovanni Palermo, il maresciallo Antonio Raganato comandante della stazione di Umbertide, il vescovo di Gubbio Monsignor Luciano Paolucci Bedini, il viceprefetto di Perugia Nicola De Stefano, il vicario del questore di Perugia Maria Grazia Corrado, il comandante della Polizia Locale maggiore Gabriele Tacchia e rappresentanti delle associazioni combattentistiche e dell’Arma.
“Per il 16° anno consecutivo tutta la nostra comunità si stringe per ricordare il suo eroe – ha detto il sindaco Carizia – Donato era un servitore dello Stato, figlio, fratello, marito, padre e amico, un carabiniere che ha onorato fino all’ultimo istante la divisa, sacrificando la sua vita per difendere i suoi concittadini. Sedici anni sono passati da quel drammatico 30 gennaio, ma il ricordo di Donato Fezzuoglio resta vivo in tutti noi. E’ ogni giorno nel lavoro dei suoi colleghi, nel ricordo di Emanuela e di tutti i suoi cari, ogni giorno vive con il suo Michele. Proprio a quest’ultimo va il pensiero più grande. Hai avuto un padre straordinario, esempio per te e tutti i tuoi coetanei. Oggi è doveroso rinnovare il ringraziamento a tutti i membri delle Forze dell’Ordine, che hanno in Donato un punto di riferimento importante che fa svolgere la loro missione a tutela di tutti noi“.
Al termine della toccante cerimonia civile, il vescovo Monsignor Luciano Paolucci Bedini ha letto la preghiera di suffragio in memoria del giovane carabiniere: “Dio della vita e Signore della storia, affidiamo a te il nostro fratello Donato e tutte le vittime della violenza che ancora insanguinano le nostre mani di uomini. Tu Signore dell’eternità custodisci la loro vita, che è ormai nel tuo grembo e fa che nessuna vita umana sia più calpestata, disprezzata e annientata. Custodisci tu la loro memoria, rendila ricordo e insegnamento perenne dell’orrore assurdo, del lutto, del degrado devastante che umilia la tua creazione. Per Cristo nostro Signore”.