Le cifre sull’evasione fiscale a Terni e provincia, confermano la tendenza a una crescita di illegalità che la Guardia di Finanza già negli ultimi anni ha riscontrato.
Complessivamente, nel corso dei propri controlli, le Fiamme Gialle hanno constatato oltre 125 milioni di euro di base imponibile sottratta a tassazione: si tratta cioè di ricavi o incassi mai dichiarati, o di costi scaricati nella propria contabilità ma di fatto relativi a fatture false o non pertinenti alla propria attività aziendale o professionale.
L’imposta sul valore aggiunto evasa accertata è stata invece di circa 25 milioni di euro, mentre sono stati scoperti ben 45 soggetti evasori totali, cioè sprovvisti di partita Iva ovvero che hanno completamente omesso di presentare le dichiarazioni fiscali. Tra gli importi sottratti al fisco, circa 17 milioni di euro si riferiscono a somme depositate su conti correnti esteri o fatte transitare su società di comodo site in paradisi fiscali.
In aumento anche le violazioni riscontrate nel settore dello scontrino e della ricevuta fiscale: su circa 1500 controlli effettuati, sono oltre 300 i casi di mancata emissione del documento accertata dai finanzieri. Peraltro, oltre ai casi classici di clienti che escono dall’esercizio commerciale dopo aver effettuato un acquisto senza scontrino, sono in aumento le situazioni in cui vengono rilasciati scontrini, in cui, mediante una piccola manovra sul registratore di cassa, viene di fatto annullato l’importo relativo al prezzo pagato e indicato sullo scontrino, azzerando il totale indicato sul documento. Non mancano poi i casi di emissione di documento non fiscale, che illudono il cliente sul fatto che la ricevuta sia stata emessa: mancando dei requisiti di legge, invece, si tratta in realtà di carte ma che in realtà non hanno alcun valore fiscale.
In materia di scontrini, sono state contestate violazioni per importi che vanno da piccoli acquisti come la classica colazione al bar, a vendite di oggetti di valore più pregiato quale una borsa per 250 euro o pasti al ristorante per circa 500 euro.
Da segnalare comunque che sono in aumento anche le chiamate di contribuenti che segnalano violazioni fiscali al numero telefonico 117 in uso alla Guardia di Finanza.