Terni

Terni, Riesame conferma le misure del gip per Piacenti D’Ubaldi e Camporesi

Il Tribunale del Riesame di Perugia ha bocciato il ricorso presentato dai difensori di Vittorio Piacenti D’Ubaldi e del commercialista Roberto Camporesi (gli avvocati Attilio Biancifiori e Gian Paolo Colosimo). Confermate quindi le misure disposte la settimana scorsa dal giudice per le indagini preliminari di Terni Federico Bona Galvagno. Il gip, revocando gli arresti domiciliari per l’assessore sospeso e per il professionista riminese, aveva infatti  disposto per il primo – sospeso dall’incarico di assessore – l’obbligo di dimora a Terni (con possibilità di raggiungere il suo studio professionale) e per il secondo il divieto di svolgere l’attività libero – professionale per un anno e di  dimora a Terni.

Il Riesame ha quindi rigettato (le motivazioni arriveranno nelle prossime settimane) il ricorso dei due, accusati di turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento della scelta del contraente nell’ambito del secondo troncone dell’operazione Spada, relativa alla gestione degli appalti da parte del Comune di Terni e che aveva già portato a maggio di un anno fa all’arresto (poi revocato) del sindaco Leopoldo Di Girolamo.


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Per l’amministrazione comunale e per il centrosinistra di Terni è un periodo senz’altro complicato. Oltre all’inchiesta penale con i suoi vari filoni d’indagine che hanno interessato vari amministratori comunali, è in ballo anche la vicenda contabile che ha visto prima la bocciatura del piano di riequilibrio dell’ente da parte della Corte dei conti, poi – appena due giorni fa – del nuovo piano di rientro con il ricorso al fondo di rotazione. Giornata cruciale sarà quella del 24 gennaio, quando si discuterà, davanti alla Sezioni Riunite della Corte dei conti, del ricorso presentato dal Comune contro la bocciatura del primo piano di riequilibrio. Dall’esito di quel procedimento dipenderà anche il futuro della politica ternana, con il sindaco pronto fare un passo indietro in caso di nuova bocciatura. Ipotesi di dimissioni, però, che il Pd vuole scongiurare, incalzando invece perché si concretizzi un nuovo rimpasto di Giunta.