"Storia di Natale", lettera di un paziente di Chirurgia a Spoleto - Tuttoggi.info

“Storia di Natale”, lettera di un paziente di Chirurgia a Spoleto

Redazione

“Storia di Natale”, lettera di un paziente di Chirurgia a Spoleto

Parole di ringraziamento a dottori e infermieri del reparto del San Matteo degli Infermi, da parte di un lettore operato di urgenza
Dom, 20/12/2015 - 07:26

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Pubblichiamo la lettera di un paziente dell’ospedale di Spoleto, ricoverato al reparto di Chirurgia, dove ha subito due interventi, che vuole ringraziare il personale del San Matteo degli Infermi raccontando la sua “Storia di Natale”.

“Questo Dottore sorridente, ormai al termine della sua giornata lavorativa, che piano piano inizia a farsi serio, non lo conosco. 

Perché preoccuparsi? 51enne, sto bene, del resto con questa ernia ci convivo da tempo. Lo so, era già stata diagnosticata come innocua. 

Non è così: non posso neppure pianificare i miei ormai piccoli impegni. È urgente. 

Confortato dai familiari che la vita ha ripetutamente consentito di sperimentarne la generosità, inizia un viaggio. Qualcuno, con grande finezza di comportamento, mi sta prendendo in braccio. 

Viene preparata apposta una sala operatoria notturna con un team che vedi stanco ma che riesce ancora a dare. E’ normale. 

La mattina successiva quello stesso Medico, che mi viene presentato dai miei come eccellente, mi presenta un quadro dei fatti in modo professionalmente realistico. Con lui altri medici che sento pronti e molto vicini. Normale. 

Serve un secondo intervento. 

La diagnostica, urgente, comincia a dare risposte, se non perfette, che sollevano. Il personale che via via incontro oltre ad aiutarmi, esulta ad ogni passaggio. Tutto normale. 

Diventa normale incontrare persone, belle, che senza conoscerti ti vogliono bene. 

Osservo il personale del reparto che, oltre al lavoro preordinato, sorride e risponde alle troppe richieste di conforto non di rado assurde. Ho sentito le loro corse, sui corridoi. Subito dopo quelle stesse infermiere le ho viste entrare in corsia. Sorridenti e rassicuranti per uno sciocco calmante, Dopo aver salvato la vita a qualche sconosciuto come me ormai alla fine di un turno notturno di dieci ore. Normale anche questo. 

Al loro posto chissà quanti distinguo sarei capace di tirare fuori. 

Dopo questo quadro immaginatevi un primario pronto ad operare la seconda volta con il mio ormai famoso Medico che spinge fisicamente la tua barella in sala operatoria e, nel ricordarti le difficoltà, sorride e ti prende in giro anche nella scelta musicale del momento. 

Poi ancora: canti natalizi intonati sul corridoio durante la terapia, inframezzati da qualche parolaccia ripetibile; la bella sorpresa del vitto, per carità, sempre sapore ospedaliero, ma con tentativi di personalizzazione; gli incoraggiamenti e le prese in giro continue durante le passeggiate sul corridoio. Sarà normale, a pensarci però è un posto strano. Ma come fanno? I problemi non ce li hanno? La famiglia, le rate del mutuo, la casa, …..? Fuori di qui si litiga per un parcheggio! 

Tanta umanità che si sposa con una professionalità straordinaria. Babbo natale dove lo avranno nascosto, dietro l’albero di Natale? 

Non mi serve saperlo. Io esco da qui, con la mia bella storia di Natale scritta da queste persone. 

Ho fatto due operazioni, importanti e sto bene! Ho vissuto un momento di vita con una gran bella squadra, che si è presa cura di me oltre le migliori aspettative. GRAZIE belle signore e bei signori del reparto Chirurgia di Spoleto. Siete davvero Bravi e voglio dirvi che se mi toccasse “un altro momento di vita” mi è di conforto sapere che ci siete voi. Ho imparato la lezione e non posso fare a meno di volervi bene. Senza troppi distinguo”. 

Roberto Brugnoni

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