Ranucci: "Cercano di fermare 'Report'? Non violiamo norme AgCom, sono tranquillo" - Tuttoggi.info

Ranucci: “Cercano di fermare ‘Report’? Non violiamo norme AgCom, sono tranquillo”

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Ranucci: “Cercano di fermare ‘Report’? Non violiamo norme AgCom, sono tranquillo”

Sab, 26/10/2024 - 14:03

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(Adnkronos) - "Ovviamente è una puntata molto delicata come avete potuto leggere dalle anticipazioni. È arrivata poche ore fa la notizia che Gasparri chiede di fermare la puntata di Report, noi siamo certi che non violiamo nessuna normativa Agcom. Ricordo a tutti che il silenzio elettorale riguarda i politici e i partiti, non i giornalisti. Oltretutto essendo un’elezione territoriale non contempla neanche il numero per l’osservazione della par condicio a livello nazionale. Sono tranquillo”. Così il conduttore di 'Report' Sigfrido Ranucci, intervenuto su Rai Radio2 ai microfoni di 'Caterpillar' con Massimo Cirri e Sara Zambotti, alla vigilia della messa in onda della puntata di domenica su Rai3, le cui anticipazioni sono al centro delle cronache di questi giorni.  

Raccontando la puntata il conduttore ha spiegato: "Si aprirà con la denuncia di una strage nascosta al largo delle coste della Calabria: 65 morti sostanzialmente nascosti all’opinione pubblica per evitare ‘l’effetto Cutro’. Un fatto molto grave, scoperto da noi di Report con il contributo di alcune testimonianze, compresi coloro che hanno tentato di salvare i profughi. Poi ci sarà l’inchiesta principale che riguarda il Ministero della Cultura, con le vicende di Giuli e Spano".  

A proposito delle dimissioni del capo di gabinetto del Mic, Ranucci ha ribadito: "Non crediamo di aver avuto un ruolo in questo, sicuramente il fatto di aver anticipato un conflitto di interessi al Maxxi ha avuto un peso, ma credo che le motivazioni delle dimissioni vadano cercate nei contenuti delle chat del gruppo di Fratelli d’Italia che sono state anticipate dai giornali e dagli attacchi omofobi, non certo nello sguardo di Report, che è lontano dal gossip e l’omofobia, ma solo nell’interesse pubblico".  

"Cominciamo prima, con Lab Report che è un laboratorio dove porto uno sguardo regionale che mancava. Nasce da un’idea con Franco Di Mare, ed è aperto a contributi di giovani giornalisti sul territorio, coraggiosi e indipendenti che vogliono dare il loro apporto", ha concluso il conduttore di 'Report'. 

(Adnkronos) – “Ovviamente è una puntata molto delicata come avete potuto leggere dalle anticipazioni. È arrivata poche ore fa la notizia che Gasparri chiede di fermare la puntata di Report, noi siamo certi che non violiamo nessuna normativa Agcom. Ricordo a tutti che il silenzio elettorale riguarda i politici e i partiti, non i giornalisti. Oltretutto essendo un’elezione territoriale non contempla neanche il numero per l’osservazione della par condicio a livello nazionale. Sono tranquillo”. Così il conduttore di ‘Report’ Sigfrido Ranucci, intervenuto su Rai Radio2 ai microfoni di ‘Caterpillar’ con Massimo Cirri e Sara Zambotti, alla vigilia della messa in onda della puntata di domenica su Rai3, le cui anticipazioni sono al centro delle cronache di questi giorni.  

Raccontando la puntata il conduttore ha spiegato: “Si aprirà con la denuncia di una strage nascosta al largo delle coste della Calabria: 65 morti sostanzialmente nascosti all’opinione pubblica per evitare ‘l’effetto Cutro’. Un fatto molto grave, scoperto da noi di Report con il contributo di alcune testimonianze, compresi coloro che hanno tentato di salvare i profughi. Poi ci sarà l’inchiesta principale che riguarda il Ministero della Cultura, con le vicende di Giuli e Spano”.  

A proposito delle dimissioni del capo di gabinetto del Mic, Ranucci ha ribadito: “Non crediamo di aver avuto un ruolo in questo, sicuramente il fatto di aver anticipato un conflitto di interessi al Maxxi ha avuto un peso, ma credo che le motivazioni delle dimissioni vadano cercate nei contenuti delle chat del gruppo di Fratelli d’Italia che sono state anticipate dai giornali e dagli attacchi omofobi, non certo nello sguardo di Report, che è lontano dal gossip e l’omofobia, ma solo nell’interesse pubblico”.  

“Cominciamo prima, con Lab Report che è un laboratorio dove porto uno sguardo regionale che mancava. Nasce da un’idea con Franco Di Mare, ed è aperto a contributi di giovani giornalisti sul territorio, coraggiosi e indipendenti che vogliono dare il loro apporto”, ha concluso il conduttore di ‘Report’. 

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