Città di Castello

Profughi al Prato, Bacchetta incontra Cannizzaro “Dal Prefetto grande disponibilità a collaborare”

Nel corso dell’incontro con il Prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro, che voglio ringraziare per cortesia e disponibilità, abbiamo affrontato i temi legati all’accoglienza dei migranti e alla necessità di un coordinamento sempre più stretto fra i vari livelli dello Stato per poter gestire assieme, in maniera sinergica ed efficace, quella che è una vera e propria emergenza nazionale che ci tocca a tutti da vicino. E’ stata anche approfondita l’esigenza di un confronto continuo con le associazioni, che sono parte attiva dei progetti di integrazione e inclusione sociale dei profughi

Questo è quanto dichiarato oggi dal sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta al termine dell’incontro a Perugia con il Prefetto Cannizzaro al quale, nei giorni scorsi, lo stesso primo cittadino aveva inviato una lettera per ribadire “un maggiore coinvolgimento preventivo dei Comuni e delle comunità locali interessati ad affrontare questa emergenza, per garantire una pacifica e solidale integrazione sociale evitando di creare ghetti, squilibri e concentrazioni eccessive in luoghi e zone della città già interessate dalla presenza di altri profughi e dove esistono situazioni che necessitano di un continuo monitoraggio di carattere logistico-operativo”.

Il criterio dell’accoglienza diffusa è senza dubbio la strada da seguire per affrontare tutti insieme, con la Prefettura in primo luogo, questa emergenza confrontandoci in maniera costante

Riguardo all’eventualità di accogliere un gruppo di profughi in una abitazione del rione Prato in Via San Florido il sindaco Bacchetta l’aveva definita “inopportuna”, “in una zona della città già caratterizzata da una numerosa presenza di cittadini extracomunitari con il rischio concreto di creare un ghetto fioriero di ulteriori problematiche”. “Noi riteniamo importante, infine – ha concluso Bacchetta – poterci incontrare con le associazioni che gestiscono questi progetti di integrazione sociale dei profughi per avviare un percorso di collaborazione sinergica in grado di evitare e se possibile gestire eventuali problematiche di carattere logistico e di accoglienza per scongiurare pericolosi salti nel buio”.