L‘Università degli Studi di Perugia si conferma, per il terzo anno consecutivo, al primo posto tra i “Grandi Atenei” nella classifica del Censis. In base al report, sono più di 20mila gli iscritti all’Unipg, quotazione che vede lo Studium perugino precedere gli atenei di Pavia, Calabria, Parma e Genova, relativamente ai primi cinque posti in graduatoria. Sono inoltre quindici gli atenei statali italiani che contano tra i 20.000 e i 40.000 iscritti rientrando quindi nella dimensione di analisi che il Censis denomina Grandi Atenei. Gli altri sono: Verona, Roma Tor Vergata, Cagliari, Milano Bicocca, Salerno, Messina, Roma Tre, L’Aquila, Chieti e Pescara e Napoli II.
La classifica del Censis contiene i posizionamenti e i punteggi di ogni università, statali e non statali, riferiti all’ateneo, alla didattica e alla ricerca scientifica. Un risultato che ha reso felice il Rettore, Franco Moriconi, il quale, si legge in una nota dell’università, ha “espresso soddisfazione per la non facile conferma, estendendo a tutte le componenti dell’Ateneo i suoi ringraziamenti per il lavoro portato avanti da tutti con impegno e serietà e nella giusta direzione“. Una classifica che fa tacere in parte le polemiche emerse già a novembre scorso sul numero degli iscritti all’Unipg. Numeri che, nonostante le promesse e le decantate “ripresine”, non sono stati comunque resi noti dallo stesso Moriconi, che ha tuttavia difeso a spada tratta il lavoro dell’ateneo per le immatricolazioni.
Nel dettaglio della classifica, il Censis divide gli atenei in “mega” (ossia le università che contano oltre 40.000 iscritti, con Bologna, Padova e Firenze tra i primi posti) “grandi“, “medi” (tra i 10mila e i 20mila studenti, con Siena, Trento e Sassari tra i primi), “piccoli” (quelli che non superano i 10mila, rappresentati in primis da Camerino, Macerata e Basilicata), “politecnici“, con Milano, Venezia e Torino nella terna dei più gettonati. Ogni ateneo viene poi valutato rispetto a 5 famiglie alle quali viene dato il medesimo peso: servizi; borse di studio e contributi; strutture; web; internazionalizzazione.
L’Università di Perugia quest’anno ha raggiunto un punteggio di 96 di media, trascinato in questo risultato dai parametri alti per borse di studio, web e internazionalizzazione. Ancora più dettagliate le classifiche globali, sempre stilate dal Censis, per la ricerca scientifica divisa per settori disciplinari. Perugia è così al decimo posto per le scienze matematiche e informatiche; diciannovesima per le scienze chimiche; quarta nelle scienze fisiche; ventesima per scienze della terra; venticinquesima per scienze biologiche; terza per scienze mediche; ventunesima in agraria e veterinaria. Buone le posizioni anche per ingegneria (sesta). L’ateneo scivola in fondo poi se si guarda a scienze Storiche, Filosofiche, Pedagogiche e Psicologiche (38esimo), scienze giuridiche (22esimo), scienze economiche e statistiche (ventunesimo). La risalita arriva con scienze politiche e sociali, per le quali l’Università degli Studi di Perugia è al nono posto.
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