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Ast Terni, Thyssen gioca a ‘tingolo’ / Il ‘Cunctator’ Morselli

La multinazionale tedesca Thyssen sta giocando una vera e propria guerra di nervi nella lunga trattativa con i sindacati sulla revisione del piano industriale per Ast.

L’impressione è quella che i vertici del management dell’azienda stiano giocando su due tavoli, cambiando strategia in base all’interlocutore: più disponibile e aperto quando al tavolo della trattativa è presente il Governo, chiuso e arrogante quando invece si tratta di parlare con i rappresentanti dei lavoratori.
Fare ‘tingolo’ quando non c’è ‘chi conta’ è sleale, soprattutto se in ‘gioco’ ci sono quasi mille posti di lavoro.
Se martedì scorso, alla presenza del ministro Federica Guidi, Thyssen era disposta lasciare uno spiraglio aperto a una trattativa che non fosse unilaterale, nel tavolo tecnico di oggi con i sindacati, sempre al Mise di Roma, la posizione si è nuovamente irrigidita, come conferma una nota a sigle congiunte dei sindacati: “L’azienda pur ribadendo l’intenzione di discutere senza pregiudiziali, da l’impressione di rimanere ferma nella sue posizioni”.

L’ad Morselli adotta la strategia del ‘Cunctator’, cioè del temporeggiatore Quinto Fabio Massimo che neutralizzò il pericolo di Annibale per i romani sfiancando gli avversari prendendo continuamente tempo, che lo storico greco Polibio descrive così: “Inizialmente veniva disprezzato […], ma presto i fatti testimoniarono a favore dei suoi calcoli”.
Il pericolo per Ast è che il tempo giochi proprio a favore dei calcoli dell’ad che, magari diluito nel tempo, sembra proprio decisa ad applicare il piano di licenziamenti previsto.
Il prossimo 30 settembre è stato fissato un nuovo incontro al Mise e questa volta ci saranno anche i rappresentanti del Governo. Vedremo se Thyssen continuerà ancora a ‘giocare’.

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