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Acqua calda dai pozzi, esclusa l’ipotesi lignite

Scende la temperatura nei pozzi dell’Alta Marroggia interessati da un riscaldamento anomalo da qualche settimana. Uno in particolare a San Martino in Trignano il 6 dicembre aveva registrato una temperatura addirittura di 50 gradi, per poi assestarsi nei giorni successivi intorno ai 35 gradi.

Questa mattina nella sede della protezione civile del Comune di Spoleto si è tenuto un nuovo incontro del tavolo di lavoro costituitosi per analizzare cause e provvedimenti, alla presenza di esperti di Ingv, Regione, Università e Arpa. Proprio l’Arpa ha reso noti i risultati degli ultimi monitoraggi, attuati in più pozzi privati, sempre nella zona di San Martino in Trignano, in via Cerquestrette  e dintorni. Particolari novità, però, al momento non sono emerse, se non che la temperatura dell’acqua sta scendendo. Oggi, infatti, nel pozzo più caldo era di 19.9 gradi. Sulle cause del riscaldamento sotterraneo, però, il giallo rimane. Al momento è stata esclusa però l’ipotesi dell’autocombustione della lignite. Gli esperti, quindi, continuano a studiare la situazione, così come prosegue il monitoraggio. Il prossimo incontro, con tutti i dati delle analisi, dovrebbe tenersi a metà gennaio.