Cronaca

Violenza tra i giovani, risse e pestaggi in centro e a Ponte San Giovanni

Ragazzini violenti, pronti ad usare le mani e qualche volta, quando le mani non bastano anche oggetti atti ad offendere. In poche ore Perugia è stata teatro di almeno tre episodi che bastano per alzare l’attenzione sul tema. Una rissa ai giardini Carducci in pieno centro storico ed un pestaggio nel quartiere di Ponte San Giovanni.

Primo è stato quello davanti agli istituti scolastici di Madonna Alta  dove due gruppi di ragazzini si sono affrontati il 22 settembre davanti alla fermata dell’autobus (c’è anche chi dice di aver visto usare catene) e che si è concluso con due minorenni finiti in ospedale per farsi medicare lievi contusioni. Su questo evento sono ancora in corso accertamenti da parte dei carabinieri.

Sabato invece, nel pomeriggio, due quindicenni sono arrivati pesantemente alle mani ai giardini Carducci. Le persone presenti si sono spaventate quando hanno visto la violenta zuffa e la questura conferma l’intervento degli agenti di polizia per riportare la situazione alla normalità. I due minori sono stati riconsegnati ai genitori e il fatto è stato segnalato alla procura presso il tribunale dei Minori.

Non è invece del tutto chiaro quanto accaduto a Ponte San Giovanni. Un 26enne ha chiamato la polizia e si è poi recato a farsi medicare in ospedale per le lesioni riportate dopo la riferita aggressione da parte di un gruppo di ragazzini. Sui motivi e sulle modalità è in corso un chiarimento da parte degli agenti. Si tratta comunque di episodi senza alcun collegamento tra loro.

Sull’episodio di Madonna Alta, quello avvenuto davanti alle scuole è stata diffusa anche una lettera da parte di alcuni studenti dell’Istituto Giordano Bruno Quanto è successo è da condannare – scrivono i ragazzi nel corpo della missiva –  in quanto non rispecchia quella che è stata ed è tutt’oggi la nostra scuola e cioè un istituto che porta avanti iniziative, progetti e che stimola i propri alunni a diventare cittadini maturi e coerenti. Tutto ciò non può essere smentito da uno sporadico episodio. Nella classi si respira un’aria di umanità, di rapporti sani tra alunni e professori,dove la conoscenza viene trasmessa secondo dei principi morali ed educativi che non si limitano alla didattica scolastica ma soprattutto nel saper vivere civilmente all’interno della società, dove la tolleranza è il requisito fondamentale per vivere bene”.