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Violenza di genere, i numeri dei “reati spia” | Iniziative in tutta l’Umbria

A leggerli, i numeri delle denunce presentate quest’anno in Umbria per i cosiddetti “reati spia”, quelli legati a violenze di genere, parrebbero mostrare una contrazione di molte di queste odiose attività criminali di cui sono per lo più vittime le donne. Con alcune doverose premesse, però.

La prima è che si tratta di denunce e quindi occorre verificare se siano frutto di una maggiore o minore propensione a rivolgersi alle forze dell’ordine e, conseguentemente, quale sia il fenomeno reale, aspetto, quest’ultimo, difficile da misurare.

C’è poi da verificare quante di queste denunce siano legate a dinamiche sulle quali, magari, è già stata attivata una misura cautelare o un provvedimento di prevenzione da parte delle autorità competenti.

Femminicidi: i casi di Zenepe e Francesca

Ma soprattutto, che dietro questi numeri ci sono persone, con le loro storie di sofferenza e di soprusi. E quindi anche uno solo di questi reati non può far abbassare la guardia di fronte al fenomeno della violenza di genere. Che può sfociare sino al femminicidio. Come già avvenuto e accertato almeno due volte in Umbria, con le uccisioni di Zenepe Uruci a Terni e Francesca Giornelli a Tuoro sul Trasimeno, per mano di uomini che, in entrambi i casi, si sono poi tolti la vita.

Alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre il 25 novembre, la presidente della Commissione regionale d’indagine sui femminicidi e la violenza di genere, Manuela Puletti, in accordo con la vice presidente Donatella Porzi e le altre componenti la Commissione stessa (tutte donne), ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione a presentare all’opinione pubblica umbra i dati sulle denunce per violenze di genere presentare in audizione dai prefetti di Perugia e Terni.

Provincia di Perugia, attenzione al fenomeno del revenge porn

Da gennaio a settembre 2023 in provincia di Perugia sono stati denunciati i seguenti reati (tra parentesi il confronto con lo stesso periodo del 2022):

– atti persecutori 149, di cui 92 (62%) con donne vittime (109 le donne vittime nello stesso periodo del 2022; 143 nell’intero 2022);

– maltrattamenti contro familiari e conviventi 185, di cui 135 (73%) a danno di donne (165 contro donne nei primi 9 mesi del 2022; -15%, con 211 casi contro donne in tutto il 2022)

– violenze sessuali 42, di cui 33 (78,5%) a danno di donne (37 contro donne nello stesso periodo del 2022; 52 complessivi contro donne nel 2022);

– diffusione video di immagini o video sessualmente espliciti 21 (8 in tutto il 2022, +34%)

– denunce per lesioni/percosse di uomini a danno di donne 160 (161 nello stesso periodo del 2022, quando l’incremento rispetto al dato del 2021 era stato del 22%);

– nel 2022 e nel 2023 non si registrano denunce per costrizione o induzione al matrimonio.

violenza donne

Provincia di Terni

Quest’anno nella provincia di Terni (con dati riferiti al 25 ottobre e quindi non pienamente confrontabili con l’intero anno solare precedente) si assiste ad un dimezzamento delle denunce per maltrattamenti in famiglia e per atti persecutori. E ad un forte aumento, sul versante del contrasto, delle misure cautelari, oltre all’attivazione del braccialetto elettronico divenuti installabili proprio nel corso di quest’anno.

L’incidenza delle donne sul totale delle vittime di reati di specie di mantiene pressoché costante nel decennio 2013-2023, con una media del 75% per gli atti persecutori, dell’81% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e del 91% per le violenze sessuali. A subire gli atti di violenza sessuale in circa il 30% dei casi sono minorenni.

Al 25 ottobre di quest’anno risultano 73 denunce afferenti al CODICE ROSSO (124 in tutto il 2022):

– 40 maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli (81 in tutto il 2022, circa -102,5%);

– 12 minacce o atti persecutori commessi dal coniuge separato (25 -108%);

– 1 atto persecutorio commesso a danno di minore / donna in gravidanza (2);

– 14 violenze sessuali (14);

– 0 violenza sessuale di gruppo (1);

– 1 violenza sessuale aggravata (1);

– 3 sex etortion (0);

– 2 denunce per atti sessuali con minorenni (0);

– 0 casi di pornografia minorile.

Azioni di contrasto nel 2023 al 25 ottobre:

– 1 fermo per femminicidio;

– 95 trattati dagli Uffici di Polizia;

– 21 misure cautelari (erano state 13 in tutto il 2022 + 38%);

– 2 misure di prevenzione / ammonimento per atti persecutori (8 -300%);

– 1 misura di prevenzione / ammonimento per violenza domestica (0);

– 5 i braccialetti elettrici installati;

– 6 gli allarmi per le violazioni dei divieti di avvicinamento.

L’aumento dei delitti di genere evidenziato dalle autorità nell’arco di un decennio, se da una parte crea allarme, dall’altro può essere legato alla maggiore propensione delle vittime a rivolgersi alle forze dell’ordine e all’autorità giudiziaria.

Le azioni della politica

Dati dai quali partire per avere contezza, insieme a ciò che emergerà nelle altre audizioni già calendarizzate, di un fenomeno che la politica, auspicabilmente in modo bipartisan, ha il dovere di contribuire a contrastare, ha spiegato la presidente della Commissione, Manuela Puletti. Che ha ricordato la propria azione con una mozione affinché fosse data la massima pubblicità al numero di emergenza anti stalking e violenza di genere 1522. Puletti ha quindi rivolto un appello alle donne: “E’ importante, anche attraverso gli strumenti attivati, avere il coraggio di denunciare e avere fiducia nelle istituzioni”.

La vicepresidente della Commissione, Donatella Porzi, ha parlato del suo impegno in Europa, a livello di Comitato delle Regioni, per agevolare la direttiva del Parlamento UE su questo tema. Quanto al lavoro della Commissione umbra, nata su una sua istanza, ha ricordato come le denunce rappresentino una parte di un fenomeno più ampio. Ed alla raccolta e valutazione dei dati dovrà seguire una programmazione condivisa con gli attori delle varie agenzie educative ed il coinvolgimento delle famiglie. “Perché tutto non può essere ‘scaricato’ sulla scuola”, ha detto. Aspetto, questo, evidenziato anche dalla consigliera Simona Meloni. Che ha ribadito la necessità di mettere a disposizione delle scuole strumenti, risorse economiche e personale formato per contrastare in modo efficace la violenza di genere. Così come servono risorse per i centri di ascolto. Meloni ha anche annunciato la presentazione di una mozione urgente che rafforzi il lavoro che viene fatto, mettendo al centro il tema della famiglia e azioni che coinvolgano anche gli uomini.

Anche per Eleonora Pace è necessario il coinvolgimento degli uomini. Auspicando che in Umbria si possano declinare le azioni assunte a livello nazionale, che si basano sulla prevenzione, la protezione e la certezza della pena.

Accanto all’aspetto della formazione, per consentire di cogliere i primi segnali di disagio che possono poi sfociare in aperti casi di violenza, tutte le componenti la Commissione hanno poi evidenziato un altro aspetto: aiutare le donne ad essere autonome, anche economicamente, per dare loro ulteriore coraggio nel denunciare soprusi, costrizioni e violenze.

Iniziative in tutta l’Umbria

Per sabato, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, sono state programmate numerose manifestazioni in tutta l’Umbria. Cortei e incontri in piazza, dibattiti nelle scuole, esposizioni a tema per sensibilizzare gli uomini al rispetto delle donne. Manifestazioni che seguono quelle che si sono già svolte nella giornata di venerdì e che proseguiranno per tutto il fine settimana.

Con un auspicio che deve diventare un impegno: la sensibilizzazione al tema del rispetto della persona e contro la violenza di genere deve essere continuo e costante, giorno dopo giorno.