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Via al Reddito di cittadinanza: come fare domanda

Umbria in fila per avere il reddito di cittadinanza. Da oggi (mercoledì 6 marzo) gli aventi diritto (si stima una platea intorno alle 40mila persone nella regione) possono inoltrare domanda per avere il sussidio così da integrare uno stipendio al di sotto della soglia di povertà (se hanno un lavoro) o la pensione, oppure un’entrata piena per coloro che non hanno proprio reddito ed ai quali i Centri per l’impiego dovrebbero offrire delle opportunità di occupazione.

Come presentare la domanda

Le domande vanno presentate attraverso i modelli già disponibili sul sito dell’Inps. Preventivamente è necessario procurarsi la certificazione Isee (che attesta la condizione economica del nucleo familiare) attraverso la Dichiarazione unica sostitutiva; l’attestazione Isee non va allegata alla domanda, ma viene ad essa abbinata direttamente dall’INps. Certificazione per le quali i Caf (Centri di assistenza fiscale di sindacati e associazioni di categoria sono al lavoro da giorni).

Ci sono quindi diverse possibilità per presentare la domanda. On-line, seguendo la procedura indicata nel sito www.redditodicittadinanza.gov.it dall’area a cui si accede tramite le credenziali SPID 2.

Si può presentare il modello cartaceo alle Poste, che per evitare ingorghi propongono la seguente turnazione in ordine alfabetico: mercoledì 6 marzo per i cognomi che iniziano con le lettere A e B, 7 marzo C, 8 marzo D e F, 9 marzo G e K, lunedì 11 marzo L e M, 12 marzo N e R, 13 marzo S e Z.

O ancora, dopo l’accordo siglato col ilMinistero per il rinnovo della convenzione, ci si può recare direttamente ai Caf, in questi giorni letteralmente presi d’assalto da gente che chiede informazioni.

Le domande inoltrate saranno quindi trasmesse all’Inps, che effettuerà la verifica dei requisiti. Poste Italiane inviterà poi i titolari delle domande accolte presso i propri sportelli per il ritiro della carta del Reddito di cittadinanza o della Pensione di cittadinanza.

Caccia ai “furbetti”

Annunciati controlli serrati attraverso nuovi ispettori e pene particolarmente severe per i “furbetti” che richiederanno il Reddito di cittadinanza pur non trovandosi in uno stato di indigenza. I trasgressori rischiano fino a sei anni di carcere. Attenzione, dunque, quando si inoltra la domanda.