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VERSO LE ELEZIONI: PRC E IL MANIFESTO SU QUESTIONE MORALE. COLTORTI “PRONTI AL CONFRONTO MA CANDIDATO NON DEVE ESSERE INQUISITO” (Foto – Il manifesto)

Anche a Spoleto la questione morale sta divampando, entrando al centro del dibattito politico e con la prospettiva di far più di qualche vittima. Anche Prc la reclama a gran voce. Nel pomeriggio trapela la notizia che il partito di Ferrero è pronto ad una massiccia affissione di manifesti anche nella città del festival. Al telefono la segretaria, Maura Coltorti, dice di non volerla anticipare. Ma alla fine cede. “Però io sono a Campello, nel mio laboratorio”. Mezz’ora dopo l’incontro. E’ determinata la Coltorti, chiamata da pochi mesi a guidare Rifondazione che già registra la presenza di nuovi ‘compagni’ alle riunioni di Partito. E un ritrovato feeling con il vertice regionale, a cominciare dal segretario Stefano Vinti. Di certo non è una che le manda a dire. Neanche al cronista che le è di fronte: “non per puntualizzare, ma nell’articolo che mi avete voluto dedicare (clicca qui, n.d.r.) avete riportato che sono di Campello. Non è un problema, certo, ma sono di Spoleto e ci tengo a dirlo”.

Precisa e attenta. Anche a monitorare cosa succede intorno, sia in città che all'interno della sua stessa sezione. Le riunioni le indice in un capannone industriale di un compagno: la sede se la son giocata quelli che l'hanno preceduta. Costava troppo e l'ha chiusa. “Ma non è un problema, anche un garage, come ha scritto, può andar bene. L'essenziale è esserci, lavorare per contribuire a migliorare la nostra società sulla base di quegli ideali che, almeno noi, non abbiamo inteso modificare. Accettando l'incarico di segretario mi son messa in gioco con tutta me stessa. So dare fiducia ma la pretendo anche, se mi accorgo che qualcuno tradisce…”.

Non vuole entrare nei dettagli delle strategie che attuerà da qui alle prossime settimane, almeno per il momento. Per una intervista dunque bisognerà attendere ancora qualche giorno. Ma qualche battuta se la lascia sfuggire, mentre spiega il poster: al centro, tanto per surriscaldare gli animi, e chissà, forse anche le coscienze degli ex compagni del Pci e Ds, una foto di Enrico Berlinguer. “La questione morale – dice – dovrà caratterizzare le scelte del centro sinistra con il quale siamo disponibili ad un confronto. D’altra parte la questione morale c’è anche a Spoleto, eccome se c’è. Non è un caso se da più di dieci anni siamo all’opposizione del governo cittadino non condividendone le scelte programmatiche e di politica economica”. “Stiamo lavorando al programma e credo che nel giro di qualche settimana saremo in grado di presentarlo alla cittadinanza. Lo proporremo a tutta la sinistra ma anche al centro sinistra ed eventuali alleanze saranno possibili solo se ci sarà una intesa su come affrontare le vere esigenze, i veri problemi che, specie in questo momento di crisi economica, attanagliano anche Spoleto e gli spoletini. Con la segreteria stiamo lavorando all’unità della sinistra che include, ovviamente, i comunisti ma anche coloro che tali non si sentono più pur condividendo i nostri valori”.

Poi, mentre arrotola il poster, torna di nuovo sulla questione morale: “ho visto i lanci di agenzia della presentazione del Patto Etico dell’Italia dei Valori e devo dire che lo condivido in pieno: separazione fra cariche elettive e cariche di partito, rendicontazione delle spese elettorali, dichiarazione di parenti impiegati negli enti pubblici, stesura di un programma chiaro e comprensibile a tutti e, non da ultimo, impossibilità di candidare figure che hanno procedimenti giudiziari in corso. Non sono una giustizialista e per cui comprendo bene il valore che hanno le varie fasi di un processo. Ma un conto è un avviso di garanzia, altro è un rinvio a giudizio o, peggio, una condanna. E comunque anche l'avviso di garanzia dipende per quale reato è stato emesso. D’altra parte la posizione di Rifondazione Comunista su questo argomento è chiara da sempre”. Dal laboratorio ci spostiamo in ufficio. Sulla parete le foto-ricordo con i suoi beniamini. Quella con Folena e Bertinotti dimostra che la sua passione per la sinistra risale a più di qualche anno fa. Più recenti quelle con Cremaschi e Sansonetti. Ci son altre condizioni che porrete? “Certo, quella che non saremo mai disposti a trattare con l’Udc. Ma ormai lo sanno tutti”