Città di Castello

Undici anni senza Valerio Gildoni, ricordato sacrificio del carabiniere tifernate

Il colonnello Valerio Gildoni merita di essere ricordato con affetto, come tifernate e carabiniere, per il fulgido e indimenticabile esempio di servitore dello Stato, che ha offerto con un sacrificio personale frutto di straordinaria bontà umana e cristiana, che ne fanno un simbolo per tutti noi e per le generazioni future”.

E’ il ricordo che il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta ha dedicato stamattina (venerdì 17 luglio) alla memoria del colonnello Valerio Gildoni, medaglia d’oro al Valor militare, stringendosi al padre Settimio, alla madre Paola e al fratello Alberto, in occasione della commemorazione dell’undicesimo anniversario della morte, avvenuta nell’esercizio del proprio compito di tutore della legge a Bosco di Nanto, in provincia di Vicenza, il 17 luglio 2009.

La sua figura ancora oggi parla ai giovani e a tutta la collettività dello spirito di servizio alla comunità, alle persone e alla legge, radice fondamentale della convivenza civile, oltre che del ruolo dei Carabinieri, insieme a tutte le forze dell’ordine, come indispensabile presidio di legalità e sicurezza nei nostri territori”, ha rimarcato Bacchetta, al quale si sono uniti gli assessori Massimo Massetti e Luciana Bassini nelle tre tappe della celebrazione dell’anniversario, prima al cimitero monumentale di Città di Castello di fronte alla tomba, poi nel loggiato Gildoni e, infine, nella cattedrale tifernate per la messa officiata dal vescovo monsignor Domenico Cancian.

Alla cerimonia hanno preso parte il prefetto Claudio Sgaraglia, il questore di Perugia Antonio Sbordone, il comandante regionale dei Carabinieri Massimiliano Della Gala, il comandante provinciale Giovanni Fabi e il vice comandante Antonio Morra, il comandante della Compagnia di Città di Castello Giovanni Palermo, i rappresentanti locali delle forze dell’ordine e del soccorso, i familiari di altre due militari medaglie d’oro, la vedova del carabiniere Donato Fezzuoglio, Emanuela Becchetti,con il figlio Michele e il padre del carabiniere Andrea AngelucciDario Angelucci.

Nell’occasione il sindaco Bacchetta ha espresso pubblicamente l’apprezzamento per il lavoro svolto dal prefetto Sgaraglia, che lascerà l’incarico a Perugia, ringraziandolo “per la proficua collaborazione, per il grande senso del dovere e per l’attaccamento a Città di Castello, alla quale ha dimostrato sempre grande affetto”, ma anche dal comandante regionale dei Carabinieri Della Gala e dal comandante provinciale Fabi, oggi all’ultima cerimonia ufficiale nei propri incarichi territoriali.

Il primo cittadino ha aggiunto anche le congratulazioni al vicecomandante provinciale dell’Arma Antonio Morra per l’onorificenza di ufficiale conferita dal presidente della Repubblica, rimarcandone “le grandi doti umane e professionali mostrate anche nel periodo in cui ha avuto la responsabilità di dirigere la Compagnia dei Carabinieri di Città di Castello”.