Cronaca

Uccise la madre, “incapace di intendere” non può restare in carcere

Un paradosso ma la possibilità esiste. Per Federico Bigotti (assassino della madre Anna Maria Cenciarini) oggi (venerdì 11 novembre), giorno fissato per l’udienza preliminare,  dovrà essere pacificamente dichiarato il non doversi procedere per carenza di imputabilità. Il giovane che il 28 dicembre ha pugnalato a morte la madre è considerato incapace di intendere e, in qualità di soggetto psichiatrico, in esito al decreto, non potrà per legge essere riportato in carcere.

I suoi stessi avvocati Vincenzo Bochicchio e Francesco Areni stanno cercando un posto che lo ospiti in attesa di trovare una Rems che lo riceva (al momento non ci sarebbero posti disponibili). Una situazione anomala, questo è certo, frutto delle conseguenze derivate dalla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari e dal fatto che le Rems hanno ancora una capacità ridotta.

Lo scorso ottobre, il gip di Perugia Valerio D’Andria, preso atto del fatto che Bigotti continuava a rimanere in carcere, malgrado la dichiarazione di incapacità di intendere e di volere, ha dato ordine che venisse trasferito in uno dei tanti ospedali psichiatrici giudiziari (rimasti attivi, in questa fase, in attesa che tutti i degenti vengano trasferiti nelle Rems). Il parere contrario del dipartimento di amministrazione penitenziaria, però, ha lasciato tutto com’era.