Categorie: Città di Castello Economia & Lavoro

Turismo a Gubbio, calo di arrivi e presenze tra il 20 e il 50 per cento / L'allarme di Federalberghi

E’' un vero e proprio “grido di allarme” quello lanciato da Federalberghi sulla situazione del comparto turistico nel territorio eugubino. I rappresentanti locali della Federazione delle associazioni italiane alberghi e turismo, attraverso gli associati del comprensorio, hanno appena elaborato una prima stima delle variazioni di arrivi e presenze nel periodo delle festività natalizie. E i dati risultano a dir poco problematici.

Le variazioni (2013 sul 2012) di chi ha visitato Gubbio e dintorni e di chi ha pernottato – fra Natale, Capodanno e l’'Epifania – fanno emergere un calo molto evidente che oscilla, a seconda dei casi, fra il 20 e il 50 per cento. Situazione analoga per le stime relative al “Cenone” di Capodanno. In alcuni casi, le strutture hanno registrato solo una riduzione del numero dei partecipanti, quantificabile fra il 20 e il 30 per cento. In altri casi, le strutture hanno dovuto annullare l’'evento stesso per le poche adesioni.

Tutto questo – fanno sapere dalla Federalberghi eugubina – in un quadro già fortemente compromesso, dove i dati ufficiali della Regione segnalano il territorio di Gubbio al penultimo posto in Umbria, in termini di arrivi e presenze, con un calo di oltre l’'8 per cento fra i primi dieci mesi del 2013 e lo stesso periodo dell'’anno precedente.

«I problemi strutturali che il comparto ha nella nostra zona, la crisi economica in generale e le informazioni distorte sulle scosse di terremoto che i media nazionali hanno divulgato – spiega Cinzia Rosati, referente di Federalberghi per il comprensorio eugubino – ci portano a lanciare un vero e proprio grido di allarme per il comparto turistico e ricettivo nel nostro territorio. Al quadro, bisogna aggiungere due altri fattori. In primo luogo, il fatto che storicamente i flussi turistici si fermano quasi del tutto fino a Pasqua, che nel 2014 è molto inoltrata, alla fine del mese di aprile. Poi, le pesanti scadenze fiscali che si sono concentrate a fine anno 2013».

Leggi anche:

Riproduzione riservata