Foligno

“Trevi nell’Anagrafe antifascista” | La Lega insorge

L’anagrafe antifascista fa discutere a Trevi. La proposta era arrivata dall’assessora Stefania Moccoli, che aveva presentato un ordine del giorno sul tema.

I recenti fatti dell’assalto a Capitol Hill – scrive Moccolisono solo la punta di un iceberg ciò che sta sta succedendo nel mondo è preoccupante: si riaffacciano simboli, parole, atteggiamenti, gesti ed ideologie che dovrebbero appartenere al passato. Si fanno largo sentimenti generalizzati di sfiducia, insofferenza, rabbia, che si traducono in atteggiamenti e azioni di intolleranza, discriminazione, violenza verbale“. Moccoli parla della sensazione di una “fascistizzazione del bene comune” e della necessità di “porre un argine a questa deriva. Per questo, in occasione della giornata della memoria, ho inteso presentare un ordine del giorno in consiglio comunale, affinché Trevi sia “comune virtuale antifascista“.

L’Anagrafe antifascista

  L’Anagrafe antifascista è una comunità virtuale di valori, aperta a tutti coloro che si riconoscono in una serie di principi enunciati sulla “Carta di Stazzema” promossa nel 70º Anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione Repubblicana, con la quale il Comune di Sant’Anna di Stazzema ha istituito L’ANAGRAFE ANTIFASCISTA,  l’iscrizione all’Anagrafe è aperta a tutti sottoscrivendo appunto la CARTA DI STAZZEMA che recita: “Iscriversi significa condividere, affermare, rivendicare i principi raccolti nella presente Carta, che sono alla base della nostra Democrazia, della Costituzione Italiana, della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, del Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema.

La polemica

La Lega stigmatizza l’idea: “Il Comune si preoccupi di sostenere le famiglie e le imprese trevane, problematiche queste reali e concrete sul tavolo politico cittadino, invece che perdere tempo dietro questioni oramai superate”. E’ quanto afferma Cristina Mammoli, referente della Lega di Trevi.

Mentre chiudono le imprese – spiega Cristina Mammolile partite Iva si decimano e le famiglie sono in forte difficoltà, soprattutto nel periodo storico attuale con una pandemia che sembra non voler cessare, l’attenzione dell’amministrazione di centrosinistra  di Trevi porta in consiglio comunale un ordine del giorno per sollecitare le persone ad iscriversi all’anagrafe antifascista.  Riteniamo che questo non sia altro che la soluzione più facile quando non si ha idea su come gestire la macchina amministrativa della nostra città.  Ad arte si tira fuori il pericolo fascismo, quasi come se questo fosse una panacea per tutti i mali”.