Categorie: Città di Castello Cronaca

Trovata morta in un lago di sangue, sul corpo 8 coltellate (AGGIORNAMENTI)

Ultimo aggiornamento ore 16.00

Si chiamava Anna Maria Cenciarini la 55enne il cui corpo senza vita e riverso in un lago di sangue è stato trovato questa mattina dai medici del 118 e dai carabinieri allertati dal figlio, poco più che ventenne, della vittima. L’allarme è scattato poco dopo le 10 di oggi lunedì 28 dicembre in località Varesina, piccola frazione del comune di Città di Castello.

Sul corpo della vittima sarebbero presenti diverse profonde lesioni da arma da taglio, inferte probabilmente con un coltello che i carabinieri hanno già rinvenuto sul posto.

Numerosi colpi di arma da taglio. Almeno otto sarebbero i fendenti scagliati contro Anna Maria, da chi è il mistero sul quale adesso i militari, coordinati dal magistrato di turno e dal procuratore aggiunto Antonella Duchini (subito arrivati sul posto insieme al medico legale), stanno lavorando.

Omicidio. Dal primo momento, quando tutte le ipotesi erano ancora al vaglio si è rapidamente configurato il quadro dell’omicidio, sopratutto dopo che una prima sommaria osservazione cadaverica ha rivelato il così ampio numero di ferite inferte tra il torace e il collo della vittima, trovata nella cucina con ancora indosso il pigiama.

Ascoltato il figlio. La donna a quanto si apprende al momento della morte si trovava nella sua abitazione, un casolare molto isolato, nel quale si trovava anche il figlio che ha dato l’allarme. E proprio il ragazzo in queste ore viene ascoltato dagli inquirenti per far luce sulla vicenda. A quanto si apprende al momento, non sarebbero stati rilevati nell’abitazione segni di effrazione o del passaggio ad esempio di ladri o rapinatori, ma tutto questo al momento resta nel doveroso margine dei condizionali. Il ragazzo avrebbe riferito di trovarsi nella sua camera da letto, quando, richiamato dalle grida della madre è sceso in cucina e l’ha trovata già a terra. Il coltello, probabile arma del delitto, era vicino al corpo.

Avvisato il marito. Nel frattempo il marito della donna, dipendente di un’azienda metalmeccanica è stato avvisato di quanto accaduto mentre si trovava sul posto di lavoro proprio dal figlio minore della coppia, mentre l’altro figlio al momento dell’accaduto non era in casa. Al momento è al lavoro la scientifica che reperta ogni elemento possa essere considerato utile alle indagini.

Intorno alle 16 queste sono state le prime parole sulla tragedia del sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta:

Non possiamo esimerci dall’esprimere la vicinanza dell’amministrazione comunale a chi voleva bene alla donna vittima del terribile episodio verificatosi stamattina nella nostra città e attendiamo con la massima fiducia che il lavoro degli inquirenti permetta di fare piena luce sulle responsabilità dell’accaduto e che la giustizia faccia il proprio corso. Siamo di fronte a un fatto che ci lascia sgomenti e penso di interpretare il sentimento di tutti i tifernati nel raccomandare rispetto per chi si trova suo malgrado coinvolto in un episodio così efferato e per una comunità, come la nostra, che ha nella civiltà e nella solidarietà valori forti e indiscutibili