Categorie: Cronaca Terni

Terni, ubriaco accusa agenti di averlo picchiato, ma i poliziotti gli avevano salvato la vita

Luca Biribanti
Nella notte tra domenica e lunedì una pattuglia della Volante si trovava a passare in Via Curio Dentato quando gli agenti hanno notato del personale sanitario che stava soccorrendo un passante. Gli agenti si sono fermati per verificare quanto stesse accadendo; una volta vicini, hanno visto un uomo completamente ubriaco, ferito, che pronunciava frasi sconnesse. Gli operatori sanitari sono stati costretti ad abbandonare l'uomo visto che si rifiutava di beneficiare delle loro cure e di salire sull'ambulanza. Gli agenti invece si erano fermati per verificare che l'uomo stesse bene e non cercasse di fare gesti inconsulti. L'ubriaco aveva infatti tentato di attraversare la strada barcollando e i poliziotti lo hanno prontamente immobilizzato scongiurando il peggio. Ma il 32enne, cittadino ucraino, invece di ringraziare, ha iniziato a insultarli e ha cercato di colpirli. Viste le numerose ferite che l'uomo si procurava cercando di rialzarsi e ricadendo continuamente, gli agenti hanno di nuovo chiamato gli operatori del 118 per farlo medicare in questura. Una volta arrivati i medici, l'uomo ha raccontato loro che le ferite erano dovute alle percosse ricevute dagli agenti. Gli operatori sanitari, gli stessi che erano intervenuti la prima volta, hanno però confermato che le ferite erano quelle curate precedentemente e sono di nuovo andati via. Quando i poliziotti hanno chiesto al cittadino ucraino di firmare i fogli dell'intervento, l'uomo si è avventato contro di loro, colpendone uno al torace e afferrandolo al collo. Per una terza volta sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno portato in ospedale sia l'ubriaco che l'agente ferito: per lui ferite guaribili in 5 giorni, mentre l'esagitato è stato rinchiuso nelle celle di sicurezza della questura in stato di arresto per resistenza, oltraggio a Pubblico Ufficiale e lesioni personali, a disposizione del Pubblico Ministero, il dr. Raffaele Pesiri, in attesa del rito direttissimo.

© Riproduzione riservata