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Terni, rebus scuola Trebisonda | Genitori sul piede di guerra, a breve la decisione del Tar

Si avvicina il giorno della riapertura delle scuole, ma per il “Trebisonda” c’è ancora un rebus da sciogliere. Questa mattina, c’era gran movimento nei locali della scuola di Via Cadore, dove personale del Comune ha traslocato alcuni oggetti ad altra destinazione.

Nonostante il processo di statalizzazione, i genitori dei piccoli alunni, sono preoccupati per la continuità didattica che potrebbe non essere garantita, così come assicurato dal Comune e chiesto dagli stessi genitori. Il prossimo 5 settembre, il Tar dell’Umbria, si pronuncerà sul ricorso presentato dai genitori avente per oggetto: “Lo stato di incertezza sulle sorti della Trebisonda che pone a rischio come detto il diritto alla continuità didattica dei piccoli alunni, nonché il comportamento contraddittorio e la mancanza di trasparenza nella condotta dell’Amministrazione ha imposto ai ricorrenti di adire l’Ecc.mo Tribunale Amministrativo al fine di conoscere il destino scolastico dei propri figli e soprattutto se gli stessi continueranno a sedersi per il prossimo anno scolastico negli stessi banchi di scuola”.

Nella mattina di oggi, il comitato dei genitori, ha recapitato al Comune una missiva nella quale si chiede il rispetto della continuità didattica: “in mancanza di comunicazione da parte dell’amministrazione, considerano i propri figli iscritti presso la S.C.I. Trebisonda e ribadiscono la propria volontà di far concludere il ciclo scolastico presso lo stesso plesso comunale e con le stesse insegnanti, in ragione del fatto che i medesimi non hanno proceduto con iscrizioni presso altri plessi”.

Ora la questione è delicata, perché qualora il Comune smantelli la scuola, c’è il pericolo che i piccoli alunni rimangano senza scuola.

In una precedente missiva, del primo marzo 2017, lo stesso comitato aveva comunicato al Comune di “ritenere accettata e confermata l’iscrizione dei minori per l’anno scolastico 2017/2018”.

Nella stessa lettera, i genitori denunciano la possibile violazione della continuità didattica, oggetto del ricorso al Tar. Secondo il comitato “non è giustificabile l’esigenza di soddisfare un qualche parametro normativo sul dimensionamento o una previsione regionale; la continuità didattica, nell’ambito dell’ordinamento didattico, assurge a criterio suscettibile di incidere sulla mobilità del personale docente e, segnatamente, sull’assegnazione di essi alle varie strutture scolastiche; nella scuola ci sono bambini certificati con grave disabilità, ai quali la migrazione imposta risulterebbe faticosa e oltremodo dannosa per essere, immotivatamente privati dell’insegnante di sostegno assegnato”.

Tra qualche giorno, dunque, sarà il Tar dell’Umbria a sciogliere i dubbi dei genitori e a decidere il futuro dei piccoli alunni del Trebisonda.

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