Categorie: Cultura & Spettacolo Terni

TERNI, PRESENTATO AL CAOS IL PRIMO VOLUME DEL PROGETTO 'STORIA DEL NUOVO TEATRO IN ITALIA 1959-1985' (foto Tuttoggi)

È stato presentato ieri il primo volume, di circa 2000 pagine, del progetto ‘Storia del Nuovo Teatro in Italia 1959 – 1985' presso la sala conferenze del CAOS. Il piano dell'opera prevede altre 3 uscite, suddivise per segmenti cronologici, che racconteranno la storia dell'evoluzione del teatro tradizionale, grazie alla nascita delle avanguardie, passando per il punto di rottura del '68 e arrivando alla stagione del Terzo Teatro degli anni '80. Un fatto un po' inconsueto è la collaborazione alla realizzazione dei volumi dell'Università Orientale di Napoli, tradizionalmente interessata a un'impostazione più classica degli studi letterari, ma per l'occasione ha permesso ai ragazzi del dottorato di dedicarsi all'approfondimento di un aspetto decisamente innovativo e sperimentale del teatro. Così grazie alla collaborazione del Prof. Lorenzo Mango con Daniela Visone, Daniele Margiotta e Mimma Valentino è stato possibile realizzare quello che lo stesso Mango ha definito ‘processo'. “La nostra intenzione è quella di raccontare come è nato il linguaggio che ha rivoluzionato il modo di fare teatro in Italia. L'arte nasce da processi e noi abbiamo voluto analizzare quelli che portarono le zone marginali delle città a diventare ‘centro del mondo'. Attraverso una ricostruzione storica fedele si è voluto creare uno strumento utile a tutte le nuove generazioni che vogliano avvicinarsi alla storia del teatro. L'ambizione del progetto è quella di creare “un'opera rivolta a tutti – come ha affermato Moreno Cerquetelli – cercando di ricostruire il clima culturale degli anni decisivi per la formazione dell'humus da cui è geminato il teatro d'avanguardia”. A questo proposito è stato proiettato un filmato, trasmesso anche da Rai Educational, che documenta la trasformazione della società italiana e dei complessi urbani da metropoli a megalopoli e il ruolo che il teatro d'avanguardia (come il Living Theatre di Judith Malina) ha svolto nel creare nelle zone più emarginate, come Scampia a Napoli, un polo di coesione sociale. Il Caligola di Carmelo Bene, Quartucci con Aspettando Godot e le regie di Mario Ricci, sono i passaggi chiave per comprendere la storia moderna del teatro italiano per arrivare a un genere sempre più connesso con la realtà politica e non più estetica della rappresentazione. Si è parlato anche di Bartolucci, vero archeologo della sperimentazione teatrale tra gli anni '60 e '80, che grazie alla sua inesauribile attitudine alla scoperta del nuovo, ha accompagnato, dal Convegno di Ivrea del'67, tutti i passaggi che hanno portato al Terzo Teatro degli anni '80. Un prezioso lavoro di ricerca, sempre in bilico tra l'incoraggiamento degli artisti emergenti e la febbrile ricerca del nuovo. La stampa di questo primo volume è prevista per l'inverno e costituirà un unicum nel panorama dell'editoria sul teatro esaltando un'arte, che per tradizione, è quella che riesce ad anticipare e meglio rappresentare i cambiamenti in atto della società, dunque se è vero che ‘Tutte le arti servono all'arte più grande, quella di vivere'(Brecht), conoscere la storia del teatro è doppiamente utile.

(Luca Biribanti)