Categorie: Cronaca Terni

Terni, pericoloso spacciatore arrestato da Polizia / Riforniva locali della movida ternana

Lu. Bi.

Come se nulla fosse è tornato a Terni, con una carta d'identità rumena falsa. Dopo aver superato controlli in varie città, lo spacciatore arrestato ed espulso dalla Polizia di Terni aveva ripresa la vita che conduceva prima di essere sorpreso dall'Antidroga: auto e vestiti di lusso, vecchie conoscenze nel giro della droga ed era riuscito a rientrare nell'appartamento del centro della città dove abitava prima. Gli stessi agenti della squadra Antidroga che lo avevano arrestato, stavano effettuando dei controlli nella via del pusher, per un sospetto via vai di noti tossicodipendenti della zona. Dopo le indagini del caso, i poliziotti hanno rintracciato e riconosciuto lo spacciatore arrestato nell'ambito dell'operazione “Daku”, 28enne cittadino albanese, elemento di spicco dell'organizzazione che a Terni aveva insediato la propria base per il traffico internazionale di hashish e marijuana. Era lui che, a bordo di un'auto di grossa cilindrata, gestiva lo spaccio locale, dando direttive ai corrieri per lo spaccio al dettaglio. Lui invece si dedicava alla bella vita, ai locali e alle discoteche, dove più di una volta, si è reso protagonista di risse. All'epoca dei fatti, per la sua pericolosità sociale, all'uomo era stato revocato il permesso di soggiorno, ed era stato espulso dalla città attraverso il Cie di Porta Galeria; per 5 anni non avrebbe potuto fare richiesta al Ministero Dell'Interno per un nuovo permesso. Verso la mezzanotte di ieri sera, gli agenti, appostati nei pressi della sua abitazione, hanno fatto scattare il blitz. Lo spacciatore era infatti uscito a bordo della sua auto insieme a un suo connazionale, il cittadino albanese denunciato per tentato omicidio a vocabolo Fiori, sottoposto a obbligo di firma. Su disposizione del Pubblico Ministero Elisabetta Massini è stato arrestato per la violazione della Legge sull’Immigrazione e denunciato per possesso di documento falso.
Stamattina, nel rito direttissimo, il Giudice Massimo Zanetti l’ha condannato a 6 mesi di reclusione, pena sospesa ed ha firmato il Nulla Osta all’espulsione.