Cronaca

Terni, M5S attacca il sindaco “Atteggiamento aggressivo, non criminalizzare locali della movida”

Dopo le infuocate dichiarazioni del sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, sull’iniziativa del M5S per la sicurezza in città, arriva la replica dei pentastellati che accusano il primo cittadino di “aggressività” e di essere “scollato dalla realtà”.

In una nota, il M5S, sostiene che l’atteggiamento del sindaco è “pericoloso” e ribadisce che “il negazionismo” e “la criminilizzazione dei locali della movida” sono inutili al fine di ottenere maggiore garanzia di controllo del territorio.

“Siamo basiti di fronte all’aggressività manifestata dal sindaco. Quando per la prima volta a Terni si promuove qualcosa di pragmaticamente concreto per affrontare il problema sicurezza si legge nella nota del M5S sostenendo il potenziamento degli organi e delle istituzioni, preposti al controllo del territorio Di Girolamo perde le staffe. La concretezza fa paura.

Il Sindaco dimostra di essere totalmente scollato dalla realtà e questo è molto pericoloso. La sordità nei confronti dei bisogni e delle richieste della cittadinanza, l’impassibilità di fronte alle difficoltà e alla carenza di risorse con cui si trovano a lavorare le forze dell’ordine è inaccettabile. Mentre qualcuno continua a caldeggiare soluzioni fai da te e ad accarezzare la paura per allevare nuovi giustizieri della notte vorremmo ricordare al signor sindaco che gli unici soggetti deputati all’esercizio della forza e al mantenimento dell’ordine pubblico sono le forze di polizia. L’assenza di governance, il negazionismo e l’improvvisazione sono benzina sul fuoco che realmente mina la coesione della comunità.

Invece di contrastare il libero esercizio democratico dei cittadini dovrebbe pensare a fare il proprio dovere anche avvalendosi dei nuovi strumenti legislativi introdotti quest’anno, strumenti che fino ad ora sono stati utilizzati solo per criminalizzare la movida e i locali notturni.

Ancor più pericolosa è l’arroganza con cui l’amministrazione declassa e anzi minimizza gli effetti di fenomeni che hanno cause e radici ben diverse. I tagli nei servizi sociali, l’azzeramento delle politiche giovanili, l’annullamento della cultura stanno devastando il tessuto sociale. Oggi vediamo i primi effetti di una desertificazione che potrebbe avere conseguenze devastanti sulla comunità intera ma soprattutto sulle reali possibilità di scelta e di crescita individuale dei giovani”.