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Terni, la recita della scuola è in chiesa / Preside l’annulla per protesta di 2 genitori

Aggiornamento del 12/12 ore 14.45 –  Sulla vicenda è intervenuto l’assessore alla scuola, Carla Riccardi, che ha messo a disposizione i locali del Cesvol per la recita natalizia della scuola.

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La scuola è un microcosmo nel quale si trovano, in piccolo, tutti i conflitti sociali che caratterizzano una società multietnica e multirazziale. Le polemiche, sterili per altro, sull’opportunità di tenere il crocofisso in aula, la difficoltà dei dirigenti scolastici nel poter allestire un semplice albero di natale o un presepe negli edifici scolastici è sintomo di una fragilità culturale e di una crisi d’identità che troppo spesso vengono sacrificate sull’altare del relativismo dei valori.

Un episodio analogo è capitato anche in una scuola di Terni, precisamente la Falcone Borsellino del distretto di San Giovanni. Da circa 18 anni la scuola di appoggia ai locali della chiesa di Santa Maria Del Carmelo per la recita di fine anno, ma quest’anno c’è un problema. I genitori di un alunno hanno presentato un esposto perché la recita non avvenisse in un luogo di culto cristiano, dove non vogliono che il proprio figlio entri.
La dirigente, dottoressa Isabella Olimpieri, ha deciso così di annullare la tradizionale recita, che peraltro era stata organizzata secondo una scaletta interculturale e non con il classico omaggio alla natività.
Ora si apre un dilemma pedagogico: non si può eslcudere un alunno dalla recita (andrebbe contro ogni logica pedagogica e didattica), ma non si può neanche privare gli altri di un’esprerienza che può rientrare a pieno titolo nel curriculum educativo.
Allora che fare?
A questa domanda hanno risposto facilmente i genitori degli alunni della scuola che, con i propri sforzi, hanno organizzato ugualmente la recita nei locali della chiesa e in forma privata, invitando allo spettacolo dirigente e professori.
Questo episodio rischia di creare un corto circuito nelle dinamiche sociali tra cittadini e istituzioni.
Lasciare che ‘privati’ si sostituiscano allo ‘stato’ in decisioni come queste è una pericolosa tendenza che rischia di provocare equivoci in una situazione di alta tensione sociale.

A tale propostio appare chiara la posizione di Raffaele Nevi: “Una decisione di inaudita gravità. La scelta della dirigente scolastica della scuola dell’infanzia ‘Falcone-Borsellino’ di annullare la recita in chiesa, a causa dell’esposto presentato dalla famiglia non credente di un alunno, mostra una sconcertante debolezza culturale e finisce per determinare un razzismo al contrario. Tra l’altro – prosegue Nevi – la scelta della chiesa come luogo per tale evento era strettamente legata ad una questione di spazi e di sicurezza di tutti, bambini, genitori e insegnanti, vista l’impossibilità di poter ospitare nei locali della scuola tutti coloro che avrebbero voluto partecipare. È assurdo che la protesta di un singolo, ideologicamente orientato, finisca per condizionare lo svolgimento della recita natalizia: si terrà all’interno della scuola, ma sarà priva della partecipazione delle famiglie, le quali saranno costrette ad organizzare autonomamente un secondo evento fuori dall’orario scolastico”.
“Auspico – conclude Nevi – che la Regione, ma anche il Comune di Terni, intervengano sulla dirigente scolastica per impedire che tale scellerato atto possa essere attuato. A tal fine annuncio che scriverò all’assessore Casciari affinché intervenga immediatamente”.