Terni

Terni, giunta Latini verso l’esternalizzazione del servizio idrico

Nella sera di ieri il Consiglio comunale ha approvato,- con 19 voti a favore (Lega, Fdi, Fi, Terni Civica, Misto), 9 contrari (M5s, Pd, Senso Civico, Terni Immagina) e 3 astenuti (Uniti per Terni) – la revisione ordinaria delle partecipazioni societarie possedute dal comune di Terni al 31.12.2018. Un piano operativo di razionalizzazione preceduto da un’analisi complessiva dell’assetto di tutte le partecipazioni detenute direttamente o indirettamente dall’Ente.

In adempimento della normativa in materia, dapprima l’Ente effettua un controllo sullo stato di attuazione del piano di revisione precedente, poi provvede a un suo aggiornamento. Il Tusp – Testo unico società partecipate – esplicita la ratio che soggiace alle operazioni di razionalizzazione individuando tre obiettivi: l’efficiente gestione delle partecipazioni, la tutela e la promozione della concorrenza e del mercato, la riduzione della spesa pubblica.

Dall’esito della ricognizione effettuata, la scelta operata dall’Ente per la razionalizzazione delle partecipazioni si restringe alle seguenti modalità operative: mantenimento senza interventi delle quote di partecipazione per Asm, TerniReti, Umbria digitale, Sviluppumbria; mantenimento con azioni di razionalizzazione della società per FarmaciaTerni e Sii; prosecuzione delle procedure di liquidazione per Atc e Atc servizi; per Usi e Isrim Scarl nessuna azione di razionalizzazione in quanto in attesa della conclusione delle procedure fallimentari.

Particolarmente complessa la situazione che riguarda Asm e Sii. Rispetto ad Asm l’Amministrazione comunale, socio unico della società, sta effettuando valutazioni sia di mercato che giuridiche relative alla possibilità di ampliare i servizi nel settore idrico e sta verificando l’ipotesi di un riassetto delle partecipazioni che Asm detiene in altre società.

In merito alla Sii, nel precedente piano di razionalizzazione era stata prevista l’adozione di un piano di riduzione dei costi nel triennio 2019/2021, al quale non è stato dato avvio in quanto nel corso del 2019 l’incidenza del totale dei costi sul valore della produzione è diminuita. Inoltre, in data il 5 dicembre scorso la Giunta comunale ha proposto al Consiglio la modifica del piano di revisione ordinaria delle partecipazioni societarie attraverso l’autorizzazione alla cessione del 15% delle quote detenute da Asm nella Sii, sia al fine di adeguare l’assetto societario alle disposizioni del D. Lgs. 175/2016, che all’art. 17 prevede che nelle società miste la quota di partecipazione del soggetto privato non può essere inferiore al 30%, nonché, visti i benefici finanziari che la stessa apporterebbe sia alla società che all’Ente, al fine di evitare un aumento delle tariffe che si ripercuoterebbe sulla collettività.

Il consiglio comunale con i voti della maggioranza ha bocciato 4 emendamenti presentati dalla minoranza che puntava a sancire il totale controllo pubblico della Sii o comunque a preservare fin da subito la maggioranza pubblica.

L’intervento del sindaco

Il sindaco Leonardo Latini ha illustrato l’atto approvato: “Si tratta della revisione ordinaria delle partecipazioni societarie possedute dal Comune. E’ anche l’occasione per fare brevemente il punto di ogni azienda Asm è presente nell’idrico, rifiuti, gas, elettrico. Società particolare attenzione viste le dimensioni e la strategicità. Nel 2017 perdita di 3 milioni e 400, nel 2018 leggero utile. Da tenere la situazione sotto controllo la situazione debitoria che era di 132 milioni e ora scesa a una previsione di 106, una diminuzione particolarmente sensibile dell’indebitamento.

I servizi vengono mantenuti, occorre aggiungere un impianto per valorizzare gli sforzi dei cittadini nella raccolta differenziata. Nell’idrico cessione di parte delle quote ma potenziamento dei servizi svolti in questo settore. Efficentamento nei settori strategici, l’azienda vuole spingersi anche in settore innovativi, in questo senso la decisione di mantenere un ruolo pieno nell’elettrico.

Abbiamo necessità estrema di trovare servizi per Terni Reti che possano portare valore aggiunto a una società che sta svolgendo un ruolo importante nella mobilità e nella gestione dei parcheggi. In questo senso va l’affidamento della gestione del mattatoio. Per FarmacieTerni utile particolarmente positivo. Usi si è passati dalla liquidazione al fallimento.
La situazione della Sii: il Comune di Terni ha ribadito il controllo pubblico ha constatato – anche a seguito del pronunciamento della Corte dei Conti – che lo Statuto eredito non consente lo sviluppo della società senza il supporto del privato. Quindi necessità di una revisione”.

Gli interventi dei consiglieri

Alessandro Gentiletti (Senso Civico): “La questione nevralgica è la modifica dello statuto della Sii che ancora il consiglio comunale non conosce, non si sta agendo in trasparenza. Ruolo determinante del socio privato che esautora tutti ogni ruolo dei piccoli comuni, abbiamo presentato un emendamento che salvaguarda il quorum pubblico in maniera da evitare un appalto in toto ai privati. Il problema delle alienazioni delle quote Asm in Sii non possono essere fatte a tambur battente. L’amministrazione comunale sceglie il bando pubblico per i centri sociali, per vendere 6 milioni e mezzo di quote ad Acea invece non si segue lo stesso criterio. Non si può votare al buio, mi appello ai consiglieri di maggioranza, non c’è chiarezza, viene chiesto di votare al buio, necessità di tutelare i quorum dello statuto. Le giustificazioni del sindaco non sono credibili, non possono essere legate all’adeguamento salariale degli stipendi o al possibile aumento delle tariffe. Siamo di fronte a una privatizzazione selvaggia. Ho presentato due emendamenti che impegnano l’Amministrazione a non modificare le maggioranze previste nello statuto della Sii o comunque non scendere sotto il 74% al fine di tutelare il reale potere decisionale dei soci pubblici”.

Paolo Angeletti (Terni Immagina): “La Corte dei Conti a sezioni unite afferma il principio che più piccole frazioni pubbliche equivalgono a una società pubblica, le partecipazioni pubbliche pubbliche sono però bloccate dallo statuto a favore del socio privato, le società pubbliche devono esercitare la loro maggioranza. Le società pubbliche devono poterlo fare”.

Valdimiro Orsini (Uniti per Terni): “Siamo ancora in attesa che Asm ci presenti un piano industriale. L’azienda ha bisogno di una strategia, in particolare per quanto riguarda i rifiuti. Asm oggi ne fa solo la raccolta, serve un impianto di trattamento legato alla differenziata.
Terni Reti si è persa una grande occasione, doveva essere la società della riscossione coattiva, l’Amministrazione ha deciso di ricorrere all’esterno. Per la Sii c’è un errore di genesi nasce nel 2001, non doveva nascere, la gestione del servizio idrico doveva farla l’Asm”.

Francesco Filipponi (Pd): “Necessità di assicurare il controllo pubblico, superando il veto del socio privato”.

Leonardo Bordoni (Lega): “Oggi il tema fondamentale è se la SII sia una società a controllo pubblico. Vero è che lo statuto scellerato di Sii prevede un veto del privato sulle decisione delle società, senza la sua volontà non è possibile fare scelte di governance. Noi non siamo contenti che non ci sia il controllo pubblico nella Sii ma questo è. Non siamo nelle condizioni di affermare che la Sii, nostro malgrado, sia a controllo pubblico, questo è solo il dettato della corte dei conti. Dispiacciono alcune considerazione che gettano discredito su tutto l’emiciclo, nessuno prende ordini da Acea. Noi facciamo il nostro lavoro, lo facciamo senza cercare scuse e mettendoci la faccia. Questa non è una delibera che ci piace, ma siamo costretti ad avere coraggio delle scelte, anche difficili. Ci presentiamo con le mani pulite, ci carichiamo della responsabilità. I gruppi di maggioranza voteranno la proposta di giunta, respingeranno gli emendamenti”.

Lucia Dominici (Fi): “Apprezzo il lavoro fatto nelle partecipate rispetto a come erano state lasciate, ora possiamo iniziare a costruire. Per quanto riguarda la Sii, si discute se questa sia a controllo pubblico o privato, quando le sentente hanno chiarito ed è inutile stare a discutere, dobbiamo adeguarci. Ci chiedono di rispettare la legge, ci minacciano di esposti alla Corte dei Conti, ora che lo facciamo ci dicono che siamo al servizio di Acea. Non siedono in questa maggioranza coloro che hanno dato origine al consorzio, coloro che hanno indetto la gara europea che ha permesso l’ingresso di Umbria2, garantendogli il diritto di veto, e non è il Comune di Terni che con il suo 18% può modificare lo statuto del sii, come strumentalmente chiesto dalle minoranze. Gli emendamenti presentati in questa aula sono solo demagogia ed hanno lo scopo di confondere i cittadini, perché ogni modifica dello statuto del consorzio, già, ha come protagonista il consiglio comunale, perché è già intenzione di questa maggioranza non permettere la modifica del quorum deliberativo e con la sua percentuale di rappresentanza farà il massimo affinchè ciò non avvenga. Non si può far passare il messaggio che l’amministrazione possa eliminare il diritto di veto del privato nel consorzio, ma è legittimo chiedersi perche chi siede nelle minoranze e controlla di fatto Acea spa non apra una interlocuzione con la società”.

Emanuele Fiorini (Uniti per Terni): “L’operazione di vendita delle quote non risolve i problemi strutturali di Asm”.

Valentina Pococacio (M5s): “Il privato, Acea, sta decidendo per il consiglio comunale di Terni. Questa maggioranza avrebbe tutta la forza per cambiare le regole ma non lo fa, sta seguendo lo schema del passato. La maggioranza attuale si sta nascondendo dietro la Corte dei Conti, non ha il coraggio delle scelte, di limitare il potere di Acea, invece lo aumenta”.

Federico Pasculli (M5s): “L’ex assessore Dominici voleva cambiare il ruolo dominante di Acea ma sappiamo come è andata a finire. Nel 2001 procedura anomala per la costituzione della Sii. Ora occorrerebbe cambiare direzione difendere l’acqua pubblica, quale diritto dei coittadini, ma questa maggioranza si guarda bene dal farlo”.

Federico Cini (Lega): “Il controllo dei Cinque Stelle e di Acea è dovuto allo stesso soggetto. Avevamo auspicato di poter prendere un atto indirizzo comune che facesse propri gli emendamenti. L’avvocatura del comune di Terni si è espressa, la Corte dei conti va sempre rispettata, ma in questo caso a qualcuno non piace l’interpretazione. La corte dei conti a giugno si è espressa in maniera chiara che annulla i precedenti tentativi anche di questa maggioranza di muoversi su un fronte diverso, quella del controllo pubblico”.

Luca Simonetti (M5s): “Della Sii non sappiamo come spende il denaro pubblico, non è possibile neanche fare l’accesso agli atti”.

Maurizio Cecconelli: (Fdi): “Il capogruppo della Lega sulla interpretazione della Corte dei Conti è già stato chiaro: non c’è il controllo pubblico della Sii. La scelta fatta è stata approfondita, una scelta ponderata, logica, obbligata. Dal punto di vista strategico viene criticata una operazione esclusivamente finanziaria che consente di salvare l’Asm. Il Comitato no inceneritori su questo punto non c’entra niente, l’Amministrazione ha già ribadito sul punto la sua contrarietà”.

Comunardo Tobia (M5s): “L’Acqua deve essere pubblica lo hanno detto gli italiani con un referendum”. Luca Simonetti (M5s): “Il controllo pubblico va ristabilito”.

Paola Pincardini (Uniti per Terni): “Nella delibera non si parla solo di Asm, ma c’è scritto che ci avviamo verso la cessione di FarmaciaTerni, non mi sembra una questione di poco conto”.