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Terni Donne, al Cityplex Politeama “Io sto con la sposa”/ Da Milano a Stoccolma in corteo nuziale

Sarà in programmazione fino al 10 dicembre presso il Cinema Cityplex Politeama “Io sto con la sposa”, docufilm che racconta in tempo reale il viaggio di un gruppo di migranti siriano palestinesi attraverso l’Europa in corteo nuziale. Diretto da Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry, il film rappresenta un esperimento sociale volto ad illustrare il tema dell’immigrazione dando voce a coloro che ne sono gli attori principali, i migranti stessi.

É il pomeriggio del 20 ottobre 2013 e tre amici, il giornalista Gabriele Del Grande e i poeti palestinesi Khaled Soliman Al Nassiry e Tareq Al Jabr si incontrano alla stazione Porta Garibaldi di Milano. Sentendoli discorrere in arabo, un giovane palestinese chiede loro informazioni su come raggiungere la Svezia. Il ragazzo racconta di essere uno dei superstiti del tragico naufragio dell’11 ottobre 2013 nel quale persero la vita oltre 260 migranti. Tornati a casa, i tre decidono di fare qualcosa per aiutare Abdallah Sallam, questo il nome del giovane palestinese. Più facile a dirsi che a farsi: come riuscire nell’impresa senza essere arrestati come contrabbandieri? Nella discussione viene coinvolto anche il regista Antonio Augugliaro e l’idea nasce da quella che inizialmente è solo una battuta: inscenare un corteo nuziale. Quale poliziotto si sognerebbe di chiedere i documenti ad una sposa? Trovato il piano c’è bisogno degli attori, a vestire i panni della sposa sarà Tasnim Fared, giovane attivista palestinese, Abdallah sarà lo sposo e un gruppo di migranti siriano-palestinesi, anch’essi diretti in Svezia, comporranno il corteo nuziale insieme ad alcuni italiani invitati in segreto a partecipare all’impresa. Nelle stesse ore viene messa in piedi una troupe di operatori che avrà il compito di documentare il viaggio. In quattro giorni, per tremila chilometri, il gruppo attraversa mezza Europa, toccando Francia, Germania, Danimarca, per arrivare infine alla tanto agognata Stoccolma.

Un viaggio carico di emozioni quello raccontato in “Io sto con la sposa”, che nei suoi 90 minuti affronta questioni scottanti, come quella degli apolidi palestinesi, della legislazione italiana in tema di immigrazione (la legge Bossi-Fini e la tanto discussa schedatura dei migranti tramite impronte digitali), il falso paternalismo buonista di molti Paesi Europei (sono 17 quelli sotto accusa nel film) che si dicono disposti ad accogliere i migranti in fuga dalla guerra per poi lasciarli morire in mare scaricandosi tra loro le responsabilità: “chiamavamo Malta e ci dicevano siete in acque italiane, chiamavamo l’Italia e ci dicevano siete in acque maltesi” racconta Abdallah.
In un momento in cui la questione dell’immigrazione è spesso bersaglio di pericolose strumentalizzazioni demagogiche da parte di forze politiche che giocano sull’esasperazione di molti italiani ridotti sul lastrico per catalizzare voti facili, “Io sto con la sposa” costituisce un’importante contronarrazione “dal basso” che si avvale delle voci dei migranti stessi per raccontare il tema dell’immigrazione in Europa sotto un’altra lente. “Perché se il sole è uno per tutti, la luna è una per tutti, anche il mare deve essere di tutti, le frontiere sono ingiuste, perché una persona può attraversare questo mare e l’altra deve morirci?” si chiede la “sposa” Tasnim Fared.
Lo scorso 5 dicembre, l’Associazione Terni Donne, l’Associazione Il Progetto e l’Associazione Il Pettirosso, hanno organizzato una giornata di sensibilizzazione sui temi dell’accoglienza, del diritto d’asilo e delle frontiere internazionali. La giornata, iniziata alle 17.00 presso la Casa Delle Donne, si è aperta con un incontro con la giovane attivista Tasnim Fared, al seguito del quale i partecipanti si sono mossi in corte nuziale verso il Cityplex Politeama Lucioli per assistere alla proiezione del docufilm “Io sto con la sposa”, preceduta da una presentazione dello stesso da parte di uno dei registi, Antonio Augugliaro.