Cronaca

Terni, detenuto trovato morto in cella | Marini sollecita intervento Asl, parla la direttrice Pellegrini

“È stato pestato? Da chi? Oppure non ha ricevuto cure sanitarie? Chiederò al Garante dei detenuti di approfondire e riferire anche alla Regione, intanto la ASL sta approfondendo la parte di sua competenza. Mai dimenticare gli ultimissimi, anche se oggi in Italia questo non va di moda”. Questo l’intervento della Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, su una delicata vicenda di cronaca che riguarda la morte di un detenuto nel carcere di Terni.

I fatti risalgono alla settimana scorsa, quando ha perso la vita un cittadino moldavo di 38 anni trovato morto in cella dalle guardie penitenziarie. Il decesso, secondo il personale medico del carcere, sarebbe avvenuto per cause naturali, ma in un articolo de “Il Giornale” la vicenda è stata ricostruita con la testimonianza dei parenti che avrebbero, secondo quanto riportato dalla testata nazionale, avanzato dubbi sulle condizioni di salute del loro congiunto e su alcuni segni di violenza presenti sul corpo del proprio caro.

Sul caso è stato aperto un fascicolo di inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Terni, titolare del quale è il dottor Stramaglia.

TO ha raggiunto telefonicamente la direttrice del penitenziario ternano, la dottoressa Chiara Pellegrini, per avere chiarimenti sulla vicenda: “Devo rispettare le indagini della Procura e non posso dire molto – sottolinea la Pellegrini – l’unica cosa che mi sento e posso dire è che nel carcere ternano la vittima non ha subito alcun tipo di violenza ed è stato sottoposto a tutti i trattamenti sanitari del caso. Era una bravo ragazzo – continua – si è sempre comportato bene ed aveva un buon rapporto con tutti”.

Dalla Moldavia erano arrivate a Terni la sorella, la zia e la compagna che, agli inizi della settimana scorsa, avevano avuto un primo colloquio col proprio caro. Le tre donne si erano di nuovo recate a Vocabolo Sabbione per un secondo incontro e, proprio in quella circostanza, quando le guardie penitenziarie sono andate a chiamare il detenuto, lo hanno trovato privo di vita nella cella. Le donne hanno appreso così la notizia, circostanza che ha creato un profondo stato in choc, viste le modalità ‘cruente’ con le quali hanno dovuto apprendere la notizia del decesso.

“Capisco perfettamente il dolore dei congiunti – spiega ancora la Pellegrini – loro hanno tutto il diritto di esternare la propria disperazione, ma la morte, a nostro avviso, è avvenuta per cause naturali. Saranno le indagini della Procura – conclude – a fare chiarezza sul caso”.