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Terni, blocco traffico / Non si fermano proteste contro provvedimento

Il blocco del traffico imposto dall’amministrazione comunale di Terni non è andato giù alla maggioranza dei cittadini ternani, e non, soprattutto a chi, ‘dentro il garage’, ha solo veicoli inferiori ad euro 4. Provvedimento che ha fatto ‘storcere il naso’ per svariati motivi: è stato adottato dal 15 dicembre fino al 31 di marzo, tre mesi e mezzo, un periodo molto lungo che attraverserà anche le festività natalizie, scatenando le proteste dei commercianti; va a penalizzare le fasce più deboli o chi non si è munito di auto nuova, e che per i due giorni settimanali avrà serie difficoltà a spostarsi; la “norma incentivante per il car pooling, per un inizio ad una partecipazione attiva dei cittadini verso un concetto mobilità di gruppo” a detta di molti è una ‘presa per i fondelli’ (per non utilizzare termini più coloriti), e ‘dulcis in fundo’ è noto ai più che gli sforamenti da pm10 non è (solo) conseguenza della congestione del traffico ternano, ma (soprattutto) conseguenza derivante da ‘altri fattori’.

Dopo la dura protesta di Confcommercio, con la richiesta di revoca del provvedimento al Sindaco Di Girolamo,  anche Terni Città Futura si schiera contro la decisione del blocco del traffico.

Leggiamo il comunicato di Terni Città Futura:

Un ‘film già visto’, ogni inverno e’ emergenza smog. Verita’ e’ che dopo diversi giorni di sforamento dei livelli delle polveri sottili il Sindaco e’ obbligato per legge a prendere provvedimenti come questi. Il resto e’ tutto inganno; il principale e’ far credere che misure come le targhe alterne o il blocco siano utili, quando in realta’ servono a ben poco e bisognerebbe mettere in campo ben altri provvedimenti, per nulla estemporanei. Si offende l’intelligenza di noi cittadini; non sono le nostre automobili la minaccia principale alla qualita’ dell’aria ma nonostante questo ogni anno si rinnova questo stupido rituale, utile solo a complicarci la vita”.

Bisogna dirlo chiaramente -prosegue la nota- lo sa bene anche chi ci amministra, questi provvedimenti sono solo espedienti per rispettare le normative che li prevedono e ottenere cosi fondi europei. Dovremmo essere stanchi di tanto inganno. La decisione poi di quest’anno e’ ancor piu’ ingiusta perche’ penalizza una sola categoria di utenti; l’esclusione dei veicoli piu’ vecchi e’ una scelta profondamente discriminatoria, un sopruso che colpisce chi non si e’ potuto permettere di cambiare la propria automobile in tempi recenti; una scelta che sembra premiare i ricchi e castigare i poveri. L’inganno fondamentale e’ far credere che la riduzione dell’inquinamento possa dipendere solo dal blocco veicolare, in realta’ questo e’ solo un disagio eccessivo per i cittadini a fronte di una scarsa utilita’. Una mezza verita’ e’ che la mobilita’ veicolare colpisce la qualita’ della nostra aria; in realta’ il grosso dell’inquinamento deriva da altro. Occorre certamente cambiare il nostro modello di mobilita’, un vero e proprio cambiamento culturale e questo va assolutamente fatto”.