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Terni-Ast / Joaquin Almunia risponde a Roberta Angelilli “Non rivelo tempi sulla vendita”

Luca Biribanti
Dopo la lettera che l'onorevole Roberta Angelilli aveva fatto recapitare Joaquin Almunia sulla richiesta di chiarimenti riguardo le modalità e i tempi di cessione dell'Ast Terni, il presidente della Commissione Europea ha risposto confermando i timori che la vendita delle acciaierie di Terni è questione ancora avvolta nel mistero. Sostanzialmente Almunia riferisce che spetta ad Outokumpu scegliere il candidato più idoneo da proporre alla Commissione Europea.
“La Commissione assicurerà che l'acquirente sia idoneo e forte – scrive Almunia – indipendente da Outokumpu e possegga la comprovata competenza e i mezzi finanziari per sviluppare il ruolo di AST in Europa come un'attività di produzione e distribuzione pienamente integrata e una forza competitiva attiva e redditizia”.
Insomma, che si dovesse trovare un compratore che possa garantire a pieno regime qualità e quantità del prodotto, e impiego degli operai è punto fermo che né l'Europa né l'Italia possono disattendere.
Non si sa invece se interpretare con ottimismo o pessimismo le parole di Almunia sul tempo delle operazione di compravendita. “Nell'interesse di un processo di vendita ordinato che sia a vantaggio sia di Outokumpu che di Ast – continua il presidente della Commissione Europea – la Commissione ha già esteso il periodo per la vendita di Ast. Questo non avrà tuttavia alcun impatto finale sul risultato del processo di vendita, essendo Outokumpu obbligata a cedere Ast a una parte terza come previsto dalle condizioni rese vincolanti dalla Commissione nell'ambito della sua approvazione dell'acquisizione di Inoxum”. Significa che la trattativa potrebbe slittare a tempo indefinito, fin quando i finlandesi abbiano trovato con comodo un acquirente di loro gusto.
Le successive parole sembrerebbero dare una precisa scadenza: “Qualora Outokumpu dovesse fallire nel trovare un acquirente nei tempi stabiliti dalla Commissione, il compito di portare a termine la vendita di Ast a beneficio di un acquirente idoneo sarebbe affidato sotto la supervisione della Commissione ad un fiduciario incaricato della vendita”.
Benissimo! Evviva!
La Commissione Europea sarà dunque garante per gli stabilimenti di Terni, se non fosse per un piccolo dettaglio che aggiunge nel finale Almunia: “Sebbene non mi sia consentito rivelare dettagli precisi sulla tempistica della vendita, potete essere certi che la Commissione intende garantire che la cessione Ast si concluda con successo, e in tempi compatibilmente brevi con le circostanze del caso. La Commissione – conclude Almunia – continuerà a prendere tutte le misure necessarie per assicurare che la sostenibilità economica e la competitività dell'Ast non risultino penalizzate in questa fase di transizione”.
E ci mancherebbe anche che si permettesse una svalutazione del polo siderurgico ternano. Tuttavia, nonostante il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, i rappresentanti della politica nazionale e internazionale, come Antonio Tajani, l'ad dell'Ast, Marco Pucci (leggi qui) siano convinti che la cessione avverrà entro il 2013, lo scenario è ben diverso. Sembra singolare che il presidente della Commissione Europea non possa rivelare i dettagli precisi della tempistica della cessione, dopo aver concesso ai finlandesi tempo su tempo per trovare un acquirente idoneo. Ma esisterà questo acquirente idoneo?
Per carità, ormai il ritornello lo sappiamo a memoria: “Le acciaierie di Terni sono un'eccellenza della produzione di acciaio nazionale ed europea. Non permetteremo che vengano penalizzate”.
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