Cronaca

Terni, annullato bando manutenzione verde pubblico | Le cooperative “Avevamo già denunciato”

Bando di affidamento della gestione del verde pubblico con presunte irregolarità e il Comune è costretto ad annullare la gara tramite misura di autotutela sottoscritta in un documento dal commissario prefettizio Antonino Cufalo.  All’apertura delle buste, infatti, lo scorso 7  febbraio erano state escluse dall’appalto biennale ben 6 società su 7 e l’unica ammessa era stata quella costituita da Sopra Il Mulo, Gea, Alis, Ultraservizi e So.l.Co.

Secondo quanto riportato dalle cooperative sociali ammesse al bando, le uniche che avevano i requisiti, il 10/01/2018 era stata inviata una nota all’amministrazione comunale dove veniva sottolineato che c’erano vizi di legittimità nel bando stesso.

Una questione che avrebbe dovuto già essere nota, ma che evidentemente è passata in secondo piano per via delle dimissioni del sindaco Di Girolamo e dello stato di dissesto dell’ente.

Ora che il Comune è sotto commissario prefettizio, tutte le questioni rimaste più o meno irrisolte cominciano a venire a galla e, tra queste, c’è quella relativa al bando di manutenzione del verde pubblico. Le cooperative sociali umbre Sopra il Muro, ALIS, Ultraservizi, GEA e Solco, che hanno partecipato alla gara bandita dal Comune di Terni sono le uniche a non essere state escluse in quanto in possesso di tutti i requisiti previsti,  nella nota di gennaio avevano preannunciato la presentazione di una istanza di parere precontenzioso di fronte all’ANAC nel caso di omessa rettifica degli atti di gara.

In particolare, la prima criticità riscontrata era stata proprio quella che ha poi determinato l’esclusione di ben sei concorrenti su sette partecipanti alla gara, in ragione dei prescritti requisiti in materia di iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali per categorie e classe del tutto incongrue rispetto all’oggetto dell’affidamento.

“A fronte del diniego opposto dal Comune, la Cooperativa Ultraservizi è stata quindi costretta a richiedere apposito parere precontenzioso all’ANAC (ai sensi dell’art. 211 del D.Lgs. 50/2016)si legge in una nota delle cooperativedenunciando questo ed altri vizi rinvenuti nel Disciplinare di gara.  Purtroppo, la tempistica di riscontro da parte dell’ANAC non rispecchia la previsione di legge (trenta giorni) a causa della notevolissima mole di richieste di pareri accumulatesi negli ultimi mesi e, pertanto, nelle more della pronuncia dell’Autorità (ad oggi non è ancora intervenuta), il gruppo di cooperative umbre  è quindi stato costretto ad organizzarsi per poter partecipare comunque alla gara entro il termine di scadenza per la presentazione dell’offerta, acquisendo anche lo sproporzionato requisito prescritto “implicitamente” dalla lex specialis di gara in ordine alle incongrue categorie di iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali”. 

A quel punto,  a seguito del ricorso al TAR di due delle concorrenti escluse, pur essendo risultati gli unici concorrenti ammessi alla gara, le Cooperative umbre hanno naturalmente e coerentemente deciso di non costituirsi in giudizio per difendere simile posizione, essendo stati proprio i primi a denunciare l’illegittimità di tale requisito di ammissione nei confronti dello stesso Comune, nonché di fronte all’ANAC.

“Ora a questo punto i circa 40 lavoratori del nostro territorio, compresi i lavoratori svantaggiati (e non “lavoratori socialmente utili”) si legge ancora nella nota – che da più di un anno sono fermi e molti di loro senza anche il sostegno della disoccupazione, che fine faranno ?”.