Terni

Ternana, il Centro Sportivo verso Narni | Unicusano si aggiudica ex Spea

Il Centro Sportivo della Ternana sorgerà sull’ex Spea di Narni, a meno che non ci siano clamorose novità nelle prossime settimane: nella giornata di oggi, 16 giugno, sono infatti state aperte le buse della gara d’asta per il terreno narnese che Unicusano si è aggiudicato per 1,5 milioni di euro. Una soluzione che, almeno in parte, risolverebbe alcuni dei problemi legati al conflitto di interessi di Stefano Bandecchi sui terreni di Villa Palma, che sono oggetto di una contesa estenuante con il comitato “Tuteliamo Colle dell’Oro”. Non è un caso che lo stesso Bandecchi aveva più volte individuato in Narni un possibile Comune ‘amico’ che avrebbe potuto ospitare il centro sportivo e anche dal Comune di Narni erano arrivate conferme a TO che c’erano stati contatti informali con la società rossoverde.

Ex Spea di Narni

I terreni dell’ex Spea sorgono località Narni Scalo, in una piccola parte dell’ampia area oggi di proprietà della Marina Militare, sorge ancora, nella sua forma originaria, anche se privo dei relativi macchinari, quello che nel 1907 era uno dei tanti stabilimenti per il carburo di calcio esistenti in Italia, ma che nel Ternano rappresenta l’ultimo esempio di stabilimento elettrochimico ancora integro in tutte le sue strutture murarie. La decisione di costruire lo stabilimento per il carburo di calcio di Narni è frutto delle convergenze di interessi diversi: quelli del Credit General Liegeois, della Società Italiana dei Forni Elettrici e della Società Industriale Elettrochimica di Pont Saint Martin. Dopo vari cambiamenti gestionali lo stabilimento rimane inattivo, finché nel 1930 non viene rilevato dalla Società Prodotti Esplodenti Autarchici (SPEA), costituita a Milano dalla Società Terni, dalla Società Anonima Acetati e Derivati e dalla Società Italiana Prodotti Esplodenti, con lo scopo di costruire e di esercitare stabilimenti per la fabbricazione di prodotti esplosivi, relative materie prime, prodotti intermedi e derivati, nonché di prodotti chimici in genere. Con la Seconda Guerra Mondiale il complesso non risulta aver riportato danni ingenti, ma cessa comunque la sua attività quando l’evolversi delle vicende belliche induce le truppe tedesche a ritirarsi e ad asportare i macchinari.