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Tav, arrestata Maria Rita Lorenzetti/ Clamoroso sviluppo sull'inchiesta appalti del nodo fiorentino / Ghirga : “Mai agito per interesse proprio o del marito” / AGGIORNAMENTI

L'ex-presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti è stata arrestata questa mattina nell'ambito dell'inchiesta sul nodo fiorentino della Tav.
L'indagine della procura di Firenze aveva portato a indagare 31 persone tanto che a gennaio i carabinieri del Ros aveva eseguito perquisizioni in Tutta Italia. In quell'occasione furono interessati anche la casa e ufficio della ex presidente della Regione, attuale presidente dell'Italferr.
L'avvocato Luciano Ghirga, conferma la notizia già lanciata dal quotidiano nazionale Il Messaggero. Lorenzetti, che era stata accusata di abuso di ufficio, corruzione e associazione a delinquere, da questa mattina, sarebbe ai domiciliari nella sua casa di Foligno.

Gli uomini del Ros si sarebbero presentati nell'abitazione della ex presidente della Giunta regionale dell' Umbria questa mattina intorno alle 6. In questo momento l'avvocato Ghirga sta studiando l'ordinanza di custodia di poco meno di 500 pagine e nella quale viene ipotizzato il rischio di inquinamento probatorio.

Ore 15.00 Tuttoggi.info intervista l'avvocato Luciano Ghirga all'uscita dall'abitazione di Maria Rita Lorenzetti

Ore 11.15 Con il passare delle ore emergono nuovi particolari sull'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Maria Rita Lorenzetti l'avvocato Luciano Ghirga raggiunto telefonicamente da Tuttoggi.info: “In questo momento mi sto recando a Foligno dalla mia assistita, che fermamente contesta tutte le accuse che le vengono rivolte, non ha mai agito per interesse proprio o del marito. Queste accuse le ha respinte fin dal primo momento. Adesso ci vorrà del tempo per studiare tutte le carte ma confermo la notizia. Vengono contestati i reati di associazione a delinquere, corruzione e abuso d’ufficio. Devo soltanto specificare al momento, rispetto alle notizie fino ad ora emerse che la misura cautelare non è stata emessa per il rischio di inquinamento probatorio ma per il rischio di reiterazione del reato”.

Ore 14.00 Sarebbero sei, in tutto, le persone finite agli arresti domiciliari. Oltre alla presidente di Italferr Maria Rita Lorenzetti i provvedimenti sarebbero stati notificati al geologo Valter Bellomo, a Furio Saraceno (Nodavia), Valerio Lombardi (Italferr), al consulente Alessandro Coletta e a Aristodemo Busillo della Seli, la società incaricata di perforare il sottosuolo di Firenze per la fresa 'Monnalisa'.

Favori professionali per il marito. La presidente di Italferr sarebbe accusata di essersi adoperata affinchè venissero pagate due società impegnate nei lavori della Tav a Firenze, per le quali i versamenti erano in ritardo. In cambio la Lorenzetti, secondo l'accusa, avrebbe ricevuto presunti favori professionali per il marito. Per questa vicenda la presidente di Italferr aveva ricevuto un avviso di garanzia nel gennaio scorso quando la sua abitazione era stata perquisita. In quell'occasione, vennero eseguite perquisizioni in tutta Italia e furono indagate 31 persone. “I fatti contestati nell'ordinanza di custodia cautelare – ha confernato l'avvocato Ghirga – sembrano essere gli stessi dell'avviso di garanzia del gennaio scorso. La dottoressa Lorenzetti ha sempre sostenuto la sua estraneità a tutti i fatti contestati”.

L'inchiesta. I reati contestati il 17 gennaio scorso furono truffa e corruzione. Due i filoni principali: il primo riguardo l'ipotesi di illecito smaltimento dei fanghi; l'altro la scarsa sicurezza dei materiali e dei macchinari, primo fra tutti la grande trivella con cui si sarebbe dovuto costruire il tunnel. La Procura di Firenze ipotizzò l'utilizzo di materiale scadente e pericoloso per la costruzione delle gallerie. In particolare, sarebbero stati utilizzati materiali ignifughi di bassa qualità, probabilmente allungati con acqua, e che avrebbero messo a rischio la sicurezza della galleria stessa. La fresa 'Monnalisa', utilizzata per gli scavi venne sequestrata dai carabinieri del Ros.

Cinque misure interdittive. Interdetti dalle loro rispettive attività Alfio Lombardi, Maurizio Brioni, Marco Bonistalli di Coopsette che è la socia di maggioranza di Nodavia, Remo Grandori di Seli e Renato Casale, amministratore delegato di Italferr.

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