Oltre 350 sanzioni per chi ha omesso di dichiarare la tassa sui rifiuti oppure ha dichiarato valori ritenuti falsi dal Comune di Spoleto. Sono quelle che l’ente sta inviando in questi giorni e che contemplano appunto più fattispecie. C’è chi, nell’acquistare o prendere in affitto un’abitazione, non ha presentato la dichiarazione obbligatoria ai fini della ex Tarsu (ora Tari). Chi invece ha presentato una dichiarazione infedele: i valori catastali dichiarati ai fini della tassa sui rifiuti non risultano rispondenti al vero dopo i controlli incrociati effettuati dal Comune. E infine c’è chi ha presentato una dichiarazione tardiva. In alcuni casi le posizioni sono oggetto di ravvedimento, cioè gli stessi cittadini si sono attivati per regolarizzare la propria posizione.
Ovviamente gli avvisi di accertamento possono essere contestati: il contribuente potrebbe infatti notare degli errori nell’atto inviato dal Comune e presentare ricorso davanti alla commissione tributaria provinciale, come previsto dalla legge. Nel caso la multa non venga contestata, si può scegliere di pagare subito (è prevista anche la rateizzazione sopra ad un certo importo), in forma ridotta, oppure successivamente, pagando però in quel caso la cifra per intero.
L’elenco è stato pubblicato all’Albo pretorio del Comune di Spoleto e comprende chi – privati cittadini, imprese, associazioni di vario tipo – è al centro dell’avviso di accertamento con le relative cifre da saldare (comprensive di interessi e sanzioni). Il periodo di riferimento va dal 2011 al 2015. Il totale degli accertamenti sulla tassa sui rifiuti ammonta a 649.383 euro nel caso di sanzione intera e 462.030 nel caso di sanzione ridotta. Ci sono alcuni cittadini che devono pagare poche decine di euro, mentre la maggior parte degli avvisi di pagamento sono di diverse centinaia di euro. Alcune società o associazioni (ci sono associazioni venatorie, sportive, di categoria e perfino una farmacia) devono invece sborsare diverse migliaia di euro.