Categorie: Salute & Benessere Spoleto

Spoleto, successo del convegno “Cancro del colon retto. Presente e futuro”

La buona sanità esiste. Talvolta sottocasa. E’ ciò che si è dimostrato a Spoleto ieri (1 febbraio ndr.), al convegno “Cancro del colon retto. Presente e futuro” organizzato dai dottori Graziano Ceccarelli (chirurgia generale e robotica) e Raffaele Colucci (endoscopia digestiva). Settanta relatori da varie parti d’Italia : da Roma, Napoli, Padova, Firenze, Olbia, ma anche da Iesi, Arezzo, Siena, Nuoro, Grosseto, per dimostrare che a Spoleto, dai primi anni ’90, con le prime colecisti operate con tecnica mininvasiva laparoscopica,e poi dai primi anni 2000 con l’avvento della tecnologia robotica (tra le primissime in Italia), l’esemplare sinergia tra la divisione di chirurgia (per anni diretta dal Prof. Luciano Casciola) ed il reparto di endoscopia digestiva (diretto dal dott. Raffaele Colucci) ha fatto scuola in Italia ed in Europa.
Lo dicono i numeri: negli ultimi dieci anni 42.000 gli esami endoscopici effettuati presso il nosocomio spoletino; di cui 5 mila con procedura operativa (asportazione di polipi). Un trend in crescita costante di mobilità attiva (numerosi pazienti che da altre ASL ed altre regioni vengono ad eseguire diagnosi e trattamenti nell’ospedale S.Matteo degli Infermi di Spoleto) per il grande livello professionale raggiunto da questa autentica “ scuola chirurgica” apprezzata in Italia ed all’estero soprattutto nel settore delle procedure mininvasive-robotiche. Oltre 1.500 interventi chirurgici per tumore del colon retto negli ultimi 15 anni di cui più del 60% eseguiti con le più moderne tecniche mininvasive.
I tumori del colon-retto rappresentano una patologia killer che è la seconda causa di morte per cancro, combatterla significa innanzitutto prevenire ed informare . Questo è stato il filo conduttore del convegno organizzato a Spoleto; dove si è parlato tra l’altro di futuro, innovazioni e nuove terapie, oltre che di prevenzione, alimentazione corretta e stile di vita, fino alle più moderne gestioni della malattia avanzata (le metastasi). La partecipazione attiva dei cittadini in questi convegni- è stato più volte ripetuto dai relatori- serve a sensibilizzare sul problema, prenderne coscienza.
Fondamentali le scelte di investimento tecnologico, come quella sulla robotica ( 2002) ,come è stato ricordato , anche per merito della lungimiranza sociale delle due fondazioni bancarie spoletine( Carispo e Bps ) che finanziarono l’oneroso acquisto del robot chirurgico (nel Paese allora ce n’erano solo altri tre) e più recentemente testimoniata anche dal coraggioso sostegno delle Associazioni di categoria (Confartigianato). Una buona sanità spoletina che ha abbattuto i costi in vite umane, ha eliminato le lunghe degenze a carico dei pazienti e le ricadute dei costi sulla macchina sanitaria locale e su quella statale del welfare e quindi sui cittadini contribuenti. Una rivoluzione che, come ha detto in apertura dei lavori il Prof.Fulvio Calise, Direttore della Divisione di Chirurgia epatica e del Centro Trapianti del l’ospedale Cardarelli di Napoli, è una “ storia tutta italiana” nata proprio in una piccola città come Spoleto e che oggi, grazie al coraggio del chirurgo pioniere Casciola e dei suoi allievi , rappresenta un faro tutto umbro, ma di livello europeo.
Una grande giornata di studio e di confronto , e non certo una celebrazione per addetti ai lavori perché, come hanno più volte ricordato gli illustri relatori, l’uomo e la sua qualità della vita, soprattutto da malato, devono essere considerati il fine ultimo di ogni ricerca e stare al centro di ogni attività medica, di ogni evoluzione della tecnica, della scienza medica.