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Spoleto, non c’è pace per la chiesa di San Giacomo – Curia e ditta edile ai ferri corti

Ancora guai per la chiesa di San Giacomo, che dopo il terribile crollo di gran parte della navata avvenuto il 23 novembre del 2010 – che quasi per miracolo non costò la vita ai muratori al lavoro – non riesce più a vivere sonni tranquilli. Prova ne sono le storie tese di cui si è avuta notizia proprio in questi giorni tra la Curia Arcivescovile e la Cesa, la ditta edile di Città di Castello incaricata, prima del crollo, di effettuare i lavori di ristrutturazione nell’edificio.

A quanto pare, si sarebbe verificato un intenso scambio epistolare tra i responsabili della ditta e quelli della Curia. I primi infatti, seccati per aver appreso solo dai giornali e dalle tv locali del dissequestro della chiesa da parte dell’autorità giudiziaria (a fine novembre monsignor Boccardo aveva convocato una conferenza stampa in cui annunciò di aver presentato istanza alla Procura per poter almeno verificare lo stato dei luoghi) avrebbero annunciato di essere pronti a riprendere i lavori di restauro come da contratto, diffidando il personale non autorizzato ad entrare nello stabile e sottolineando allo stesso tempo che tutte le attrezzature presenti sono di loro proprietà e non utilizzabili da terzi.

Un problema, visto che proprio nel corso di quella conferenza stampa l’arcivescovo annunciò di aver affidato l’incarico del recupero della chiesa ad un altro team di professionisti, guidati dall’ingegner Giuseppe Scatolini e messisi al lavoro all’indomani dell’ufficializzazione del dissequestro (datata 26 novembre, neanche una settimana dopo la conferenza). Dal canto suo, dunque, la Curia ritiene di non avere nulla da temere. Tanto che in un’altra missiva a firma del vicario generale sarebbe stato ufficialmente revocato l’incarico alla Cesa per “gravi inadempienze”.

Certo è che qualche passaggio della vicenda è ancora da chiarire. Ed è auspicabile che lo si faccia in fretta, poichè da troppo tempo la comunità di San Giacomo è si trova nell’impossibilità di svolgere un’autentica vita parrocchiale. Proprio ieri, tra l’altro, monsignor Boccardo si è recato nella popolosa frazione di Spoleto per la tradizionale visita pastorale. Difficile che i residenti non abbiano fatto presenti al prelato i loro disagi.

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