Categorie: Economia & Lavoro Spoleto

Spoleto, niente permessi per le pedane, esercenti in rivolta “Stiamo perdendo soldi, montiamo lo stesso” / Aggiornamenti: c'è il via libera

Jacopo Brugalossi

(Aggiornamento ore 15.02) – Ok alle pedane. E’ arrivato nella tarda mattinata odierna il via libera ufficiale per i titolari degli esercizi commerciali di Spoleto a piazzare le pedane e allestire i tavoli esterni. Merito del sindaco Daniele Benedetti, che ha contattato la soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici dell’Umbria chiedendo e ottenendo una deroga al regolamento sull’arredo urbano. Grande soddisfazione è stata espressa dai referenti delle associazioni di categoria cittadine, prima fra tutte la Confcommercio. Ora baristi e ristoratori potranno prepararsi al meglio per affrontare la stagione turistica.

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La primavera è arrivata, portandosi dietro anche un bel po' di turisti. Ma i bar e i ristoranti spoletini non possono ancora allestire le pedane coi tavoli all’aperto. Il motivo? Il nuovo regolamento sull’arredo urbano non è ancora stato approvato e la soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici dell’Umbria ha detto stop alle proroghe. E così a rimetterci sono tutte quelle attività commerciali che, dopo un inverno di magra, puntano proprio sulla bella stagione per rilanciarsi.

Iter bloccato – Non che la bozza di regolamento non ci sia. Al contrario, è pronta da tempo. Il fatto è che dopo qualche passaggio in commissione il piano era stato modificato e non aveva ottenuto il “placet” delle associazioni di categoria, contrarie soprattutto all’obbligo per tutti di posizionare come copertura dei semplici ombrelloni, non sufficienti a proteggere i clienti in caso di pioggia. Risultato, la pratica è ferma da quattro anni e non viene discussa né in commissione normativa né tantomeno in consiglio comunale.

“Ci guadagnerebbero tutti” – A raccontarlo a Tuttoggi.info è il presidente Ascom Andrea Tattini, indignato per quanto sta accadendo. “E’ una situazione paradossale, ricevo continue telefonate dai titolari di attività commerciali che mi implorano di fare qualcosa. Il fatto è che dall’installazione delle pedane non guadagnerebbero solo le attività commerciali ma anche lo stesso comune, a cui queste dovrebbero pagare migliaia di euro di occupazione di suolo pubblico. Senza contare poi che aumentare la capienza dei locali si tradurrebbe nella maggior parte dei casi in nuove assunzioni di personale stagionale”. Per uscire dall’impasse Tattini ha chiesto ufficialmente un incontro all’assessore Margherita Lezi, che dovrebbe, si aspetta ancora la conferma, aver luogo venerdì. La speranza è che almeno, prima di mettere mano a regolamento (la cui revisione non si prospetta semplicissima), si possa convincere la soprintendenza a concedere il proprio benestare alle pedane.

“Montiamo lo stesso” – Gli esercenti nel frattempo non stanno con le mani in mano. Anzi, c’è qualcuno che in barba ai regolamenti e agli stop imposti dalla soprintendenza ha già montato la pedana e sistemato i tavoli. E molti altri faranno altrettanto nei prossimi giorni. E’ questa, d’altronde, l’indicazione che arriva da Confcommercio. “E’ impensabile – prosegue infatti Tattini – impedire alle attività commerciali spoletine, già in sofferenza, di aumentare gli incassi nel periodo estivo”.

Persi già migliaia di euro – Incassi che già solo in questo primo scorcio di primavera avrebbero fatto la differenza, come raccontano i titolari di un bar e di un ristorante. “Se avessi avuto la pedana coi tavoli fuori solo domenica scorsa avrei incassato 500 euro in più”, confessa il primo, mentre al secondo è andata anche peggio. “Rinunciare ai 40 coperti all’esterno in un weekend come quello appena trascorso – dice – significa aver perso almeno ad 800 euro di incasso”.

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